1. Vai ai contenuti
  2. Vai al menu principale
  3. Vai al menu di sezione
  4. Vai al footer
testata per la stampa della pagina
Home /
Contenuto della pagina

Presentazione

La pianificazione strategica dell'Azienda USL di Imola, cioè la definizione degli obiettivi di medio termine e lo sviluppo delle azioni che mirano al loro perseguimento, è una metodologia volta a razionalizzare le decisioni aziendali e costituisce un processo fondamentale per raggiungere con successo le finalità istituzionali e per rendere i processi gestionali più coordinati e razionali.
Attraverso la pianificazione strategica le funzioni aziendali sono coerenti nel conseguimento di obiettivi generali predeterminati e i diversi livelli aziendali sono responsabilizzati al perseguimento degli stessi.
La pianificazione strategica consente di controllare e di guidare nel tempo le attività dell'Azienda USL, fornendo a tutti gli attori interni un importante strumento di navigazione: una mappa su come operare nel futuro per raggiungere le destinazioni auspicate.
Tutti i più moderni approcci alla pianificazione strategica evidenziano la necessità per le Aziende di costruire una strategia proattiva che, a partire dall'analisi del contesto, invece di limitarsi ad adattarsi ai cambiamenti sopraggiunti, sappia tendere per quanto possibile ad anticiparli, se non addirittura a promuovere attivamente lo sviluppo di quelli più favorevoli.
La pianificazione strategica definisce, sulla base di priorità e obiettivi, gli interventi da attuare; ad essa spetta il compito di intercettare i nuovi bisogni che emergono dai mutamenti sociali, economici e culturali della popolazione e di indicare interventi e risposte adeguate.
La pianificazione strategica rappresenta inoltre per tutti gli attori aziendali un efficace strumento di controllo dell'attività aziendale, perché permette di verificare, nel corso del tempo, gli scostamenti dei risultati reali da quelli previsti, rendendo possibile la rendicontazione e l'attuazione di eventuali interventi o azioni correttive.
 
Con le pregresse esperienze di programmazione, sia in ambito sociale che sanitario, si sono compiute a livello locale esperienze di rilevante importanza, costruendo relazioni significative tra i diversi livelli istituzionali e tra diversi attori pubblici e privati; pur tuttavia queste esperienze hanno ancora scontato limiti di settorialità e separatezza tra le diverse aree di intervento.
Il nuovo assetto della "governance", delineato dal Piano Sociale e Sanitario 2008-2010 della Regione Emilia Romagna attribuisce un ruolo di maggiore pregnanza agli Enti Locali in materia di programmazione sanitaria e politiche per la salute, e pone come obiettivo prioritario il superamento della programmazione settoriale, proponendo un modello di integrazione stretta, in primo luogo fra l'area sociale e sanitaria, ma anche con l'area educativa, della formazione, del lavoro, dell'urbanistica e della cultura. Alla programmazione locale spetta il compito di calibrare, secondo le peculiarità del territorio amministrato, le scelte in tema di garanzia e tutela socio-sanitaria.
Nel nostro territorio gli orientamenti di fondo della programmazione sono definiti negli Atti di Indirizzo e Coordinamento, che la Giunta del Nuovo Circondario Imolese e la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Bologna congiuntamente elaborano e approvano.
La scelta attuata di agire nella programmazione istituzionale delle politiche di welfare in modo congiunto, tra Giunta del Nuovo Circondario Imolese e Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Bologna, rappresenta un'assunzione di corresponsabilità di tutti gli Enti Locali della Provincia di Bologna nell'offrire garanzie e tutele di pari grado ai loro cittadini.
Al contempo, si riafferma e si rafforza il valore della autonomia degli ambiti territoriali, valorizzando la storia, le capacità elaborative e le abilità realizzative ed evolutive delle diverse Aziende Sanitarie.
In data 31 agosto 2011 è stato approvato dall'Assemblea del Nuovo Circondario Imolese il Programma Attuativo 2011 del Piano per la Salute ed il Benessere Sociale 2009-2011, documento conclusivo della programmazione socio-sanitaria integrata del triennio, redatto secondo le linee direttive di cui all'Atto di Indirizzo e Coordinamento 2008-2010, che ha completato l'individuazione degli obiettivi generali e settoriali nelle diverse aree: sanitaria, sociale, socio-sanitaria, e della non autosufficienza dei servizi territoriali.
Entro il 2011 sarà elaborato un nuovo Atto di Indirizzo e Coordinamento e coerentemente un nuovo Piano per la Salute ed il Benessere Sociale (2012-2014), con obiettivi integrati e complementari ai contenuti del presente Piano.
Il Nuovo Circondario Imolese (NCI), espressione istituzionale e di rappresentanza delle comunità locali, è la sede naturale dell'analisi e dell'elaborazione delle scelte strategiche e delle priorità di intervento, decise con il coinvolgimento di tutti i soggetti preposti.
La Giunta del NCI, riassumendo in sé le funzioni di Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria e di Comitato di Distretto per il nostro territorio, avvalendosi della collaborazione dell'Ufficio di Supporto e dell'Ufficio di Piano, opera per raccordare i diversi livelli (regionale, provinciale e locale) e i diversi strumenti di pianificazione (Piano per la Salute, Piano di Zona per la Salute ed il Benessere Sociale, Piano Strategico Aziendale e Piano Attuativo Locale).
 
Il Piano Strategico Aziendale 2010-2013, è il documento programmatico la cui elaborazione è stata avviata nel corso del 2010, e che dovrà guidare l' Azienda USL di Imola nei prossimi 3 anni, definendone il ruolo nel contesto sociale, geografico e culturale del Nuovo Circondario Imolese, rafforzando competenze ed autonomia del'Azienda all'interno della nuova organizzazione regionale, che aggrega le Aziende Usl in Aree Vaste.
Ferme restando le relazioni definite ed in essere con le Aziende USL della Romagna, è una necessità, per la nostra Azienda, essere parte attiva nell'ambito dei processi di discussione e decisione che avvengono entro l'area metropolitana di Bologna e nell'Area Vasta Emilia Centro. Questo perché le scelte altrui inevitabilmente impattano sulla sanità imolese e l'autonomia non deve essere confusa con l'isolamento. In definitiva, il superamento delle rivalità e delle logiche competitive, permetterà di svolgere un ruolo peculiare nell'ambito dello sviluppo delle reti cliniche provinciali ed instaurare relazioni strutturate con i servizi territoriali delle Aziende Sanitarie bolognesi e della Romagna, apportando le nostre competenze e capacità innovative in una logica di collaborazione e reciprocità. Un ulteriore elemento di consolidamento dell'autonomia locale, viene dalla recente conclusione della sperimentazione gestionale dell'Istituto di Riabilitazione di Montecatone, già da oggi divenuta società a capitale totalmente pubblico, con la missione di mantenere gli alti livelli di eccellenza raggiunti in campo riabilitativo. Entro il 2011, completata la ridefinizione dell'assetto gestionale di questa società, l'Azienda dovrà rivedere e rendere maggiormente sinergici i percorsi clinico assistenziali e le collaborazioni con questo importante centro pubblico di riferimento nazionale per la riabilitazione.
Il documento si compone di una prima parte descrittiva dei principi di riferimento, dei principali indirizzi regionali e locali e delle linee prioritarie di sviluppo e programmazione sanitaria dell'Azienda USL di Imola.
La seconda parte descrive in modo più analitico l'evoluzione attesa nel profilo dei livelli di assistenza (Presidio Ospedaliero, Distretto, Cure Primarie, Sanità Pubblica, Salute Mentale) e nel Dipartimento Amministrativo e Tecnico.
La terza parte è dedicata al piano degli investimenti strutturali e tecnologici.
L'allegato 1 contiene gli approfondimenti in termini di obiettivi operativi, azioni, strumenti e tempi relativi alle aree strategiche di intervento; l'allegato 2 descrive gli interventi strutturali previsti nel periodo di vigenza del presente piano e nel medio termine.Una volta completato il percorso di consultazione previsto, il documento potrà assumere la veste compiuta di Piano Strategico e Attuativo Locale 2010-2013.
 
I contenuti sono il risultato di un processo preparatorio articolato e condiviso dalle componenti professionali dell'Azienda, durante il quale l'integrazione ed il confronto sono stati metodo e sostanza del lavoro svolto.
Il processo che ha portato alla consultazione preliminare, alla redazione, alla revisione ed alla validazione del documento è descritto analiticamente nel paragrafo successivo.
 
Il documento ha visto partecipi alla stesura i soggetti istituzionali che ai diversi livelli contribuiscono alla governance allargata (Nuovo Circondario Imolese, Ufficio di Piano e di Supporto, Consigli Comunali dei 10 comuni dell'AUSL).L'orientamento di fondo è stato inoltre quello di arrivare a costruire processi decisionali, programmatori e attuativi locali, fortemente partecipati dalle organizzazioni della società civile, dalle parti sociali, dal terzo settore e dai rappresentanti delle stesse persone e famiglie che esprimono esigenze di cura.
Altrettanto da sottolineare è il percorso di condivisione attuato all' interno all'Azienda Sanitaria, con il coinvolgimento diretto delle componenti professionali del Collegio di Direzione e dei Comitati di Dipartimento, che ha permesso la raccolta di diversi contributi, frutto di una profonda riflessione interna iniziata oltre un anno fa.
Il risultato è un piano che cerca di coniugare l'ambizione delle strategie con la fattibilità delle stesse, e che rappresenta la strada che l'Azienda USL di Imola, insieme ai suoi professionisti e all'intera comunità, intende percorrere per completare il suo processo di risanamento, ammodernamento e sviluppo.
 
Le risorse umane, i professionisti della sanità, rappresentano il patrimonio più grande della nostra organizzazione, e saranno sempre più chiamati in futuro a disporre di determinati livelli di conoscenza e competenza a carattere tecnico, gestionale, normativo (sapere), e, altresì, a mettere in atto tutto questo nella pratica operativa (saper fare); infine, si attende che il loro ruolo si espleti a livelli motivazionali e relazionali soddisfacenti (saper essere).
Tutte le organizzazioni, così come gli individui che le compongono, sono da un lato legate alle esperienze del passato e, dall'altro, proiettate nel futuro.
Il passato è una fonte di indispensabile stabilità, alimenta le routine del presente e rappresenta una spinta potente per affrontare il futuro con un'inerzia che non è solo un vincolo, ma anche una condizione di equilibrio. Il passato garantisce identità, riconoscimento ed infonde sicurezza.
Il futuro può sfidare le coerenze realizzate, talora mette in discussione il patrimonio di esperienze acquisite e costringe spesso a faticose riconquiste di equilibri accettabili.
Tutti i sistemi organizzati ed intenzionalmente guidati riflettono sul passato cercando di gestirne le spinte e, al tempo stesso, guardano al futuro, ne immaginano l'evoluzione e cercano di intervenire sulle direzioni storicamente impresse e sulle consolidate inerzie comportamentali.
L'equilibrio fra ciò che il passato consegna e le possibilità che potrebbero emergere dal futuro è un elemento importante e delicato nella vita aziendale. Nel nostro caso tale equilibrio necessita di un importante momento di ripensamento; in una fase in cui lo scenario generale è connotato da forti incertezze legate prevalentemente alla congiuntura economica sfavorevole, diventa ancor più importante avere, e di conseguenza trasmettere, chiarezza sulle strategie da perseguire, coerenti col passato, ma in grado di cogliere le sfide dell'attualità e del futuro.




Ultimo aggiornamento pagina:
12 Aprile 2019
Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO