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Campagna Informativa Ausl di Imola - Conta i bicchieri perchè loro contano

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Informare sulle conseguenze dell'uso di alcol è uno tra i più importanti investimenti sulla salute. L'alcol, in qualsiasi quantità, è una sostanza tossica causa diretta di malattia nonché uno dei principali fattori di rischio per incidenti stradali, sul lavoro e domestici.
Secondo le stime dell'Istituto Superiore di Sanità nel nostro paese sono 3 milioni i bevitori a rischio ed 1 milione gli alcolisti. Ogni anno muoiono 40mila persone a causa del consumo di bevande alcoliche.
"Il fenomeno alcol è sempre più complesso - spiega Lucia Galli, psichiatra responsabile del settore alcologico dell'Unità Operativa Dipendenze Patologiche dell'Ausl di Imola -. I forti bevitori di vino sono in calo, mentre si sta diffondendo il consumo di bevande alcoliche zuccherate e gradevoli fra i pre-adolescenti. Questi nuovi cocktail a base di frutta sono soltanto all'apparenza innocui: il loro contenuto alcolico oscilla fra i 3,5 e 7 gradi pari, quindi, a quello di una birra. Purtroppo - continua la dottoressa Galli - la cultura del bere trova un potente alleato nei media, che propongono il consumo di alcol associandolo a immagini di persone vincenti. Fra i giovani di oggi c'è poi chi utilizza l'alcol per lo "sballo", soprattutto nei weekend e a volte in associazione con altre sostanze illegali, come la cocaina o l'ecstasy".

 
 
ragazzi che bevono insieme al bar

Cambiano le mode e cambiano le modalità di consumo: "Le ragazze - prosegue la psichiatra - hanno assunto comportamenti che fino a una decina di anni fa erano tipicamente maschili: ad esempio bere birra e superalcolici senza più remore. Nelle donne in età più matura si conferma il dato di letteratura del bere come autoterapia "per tirarsi su" e padroneggiare, ovviamente, in modo inadeguato vissuti depressivi. In Italia è sempre prevalso un modo di bere conviviale, legato al cibo, "mediterraneo". Oggi si assiste ad un intrecciarsi della nostra cultura con la "cultura asciutta", dei paesi anglosassoni in cui non si beve fino a venerdì sera e poi si esagera nei weekend".
Come intervenire? "L'abuso di alcol per le nuove generazioni, è un nemico più subdolo rispetto alle droghe - avverte la dottoressa Galli - perché non viene percepito come pericoloso, anche se abusi isolati possono portare a situazioni di rischio per la salute, come ad esempio il coma etilico, incidenti stradali, per una diminuzione della valutazione di rischio, e ad eccessi comportamentali, per l'abbassamento della soglia della capacità critica. Repressione e campagne moralistiche servono a ben poco, bisogna sapere ascoltare e dare informazioni corrette, proporsi come adulti competenti con cui confrontarsi. Tutti noi dobbiamo modificare il nostro stile di consumo e adottare comportamenti coerenti. E' inutile dire ai nostri ragazzi che bere fa male, se poi siamo i primi a metterci alla guida dopo qualche bicchiere di troppo. Per questo il settore alcologia dell'Ausl di Imola intende potenziare le attività di prevenzione, con iniziative nelle scuole e negli ambienti di lavoro e promovendo insieme all'ACAT (Associazione Alcolisti In Trattamento) nel mese di aprile una serie di incontri informativi che educhino alla salute".

 
 
effetti dell'alcol sulla guida

Come intervenire prima? "Bere lontani dai pasti, bere da soli, cambiamenti d'umore, irritabilità, minore affidabilità. Dobbiamo riflettere - osserva Galli - sul nostro stile di consumo. Se altri ci fanno notare che stiamo esagerando è un campanello d'allarme importante da non sottovalutare. Spesso sono le persone vicine le prime a rendersene conto: familiari, amici, colleghi di lavoro. Il servizio di alcologia fornisce sostegno alle famiglie che a loro volta possono aiutare il paziente nel percorso terapeutico. In particolare i gruppi di auto aiuto si sono rivelati una risorsa nel prevenire le ricadute e nel creare una rete di supporto in momenti esistenziali difficili".

Dati del settore Alcologia dell'Ausl di Imola
L'attività del settore alcologia dell'Azienda Sanitaria di Imola nel 2005 sono state una parte importante dell'unità operativa dipendenze patologiche. L'aumento degli utenti in carico è derivato da una maggiore sensibilità alla problematica e da una ricerca attiva del servizio Ausl. In generale c'è meno vergogna a chiedere aiuto, più fiducia nei servizi e più informazione, anche grazie alle campagne informative locali svolte in questi ultimi anni. Mentre gli adulti giungono al Ser.T sopratutto spinti dai familiari, o per consiglio dei medici di medicina generale, i più giovani sono inviati dal Pronto Soccorso o dalla Commissione Medica Locale di Bologna dopo aver subito il ritiro della patente per guida in stato di ebbrezza. "L'età media è intorno ai 48 anni. Le donne sono in un rapporto di 1 a 3 con gli uomini, numeri che sono in linea con l'affluenza ai servizi alcologici nazionali. Facciamo anche consulenze per risolvere delle situazioni difficili momentanee - osserva la dottoressa Galli - e percorsi brevi di motivazione alla sobrietà".
 
Non bere assolutamente alcol se:

 
  • si deve guidare un veicolo o utilizzare un macchinario;
  • prima, dopo e durante gravidanza ed allattamento (è scientificamente provato che anche a piccole dosi l'alcol è in grado di danneggiare lo sviluppo delle cellule cerebrali e delle loro connessioni nel feto, influire sulle dimensioni dell'encefalo e provocare disturbi durante l'adolescenza);
  • prima e durante l'attività lavorativa;
  • se si assumono farmaci;
  • se si è alcolisti in trattamento o in recupero;
  • se in passato vi sono stati altri tipi di dipendenza;
  • se ci si sente soli o depressi;
  • se si è a digiuno;
  • se si hanno patologie acute o croniche;
  • se si hanno meno di 16 anni (per ragioni legali, ma soprattutto perché l'alcol su un cervello giovane ha effetti molto più gravi che sull'adulto).

Ultimo aggiornamento pagina:
12 Aprile 2019
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