In estate, ricordarsi di bere molta acqua anche se non si avverte la sete, è un consiglio da seguire per non trovarsi disidratati. Per un individuo adulto, sono necessari almeno 8 grandi bicchieri di acqua al giorno per la necessaria idratazione.

Questa raccomandazione, sempre valida sia nei mesi più freddi che in quelli più caldi, è particolarmente importante nelle età più fragili come quelle del neonato, del bambino durante la crescita, della donna in gravidanza e durante l'allattamento, dopo la menopausa e dell'anziano, nonché nell' attività sportiva.

L'acqua che beviamo: fare chiarezza
Tutte le acque, sia quelle oligominerali in bottiglia che quelle del rubinetto, possiedono le più svariate proprietà benefiche. Bere l'una o l'altra è una scelta soprattutto di gusto, le qualità organolettiche, infatti, non sono uguali per tutte le acque e dipendono dal contenuto in sali minerali e dai gas disciolti.

"L'acqua del rubinetto non ha nulla da invidiare, dal punto di vista della qualità chimico batteriologica, alle acque minerali imbottigliate. L'unica differenza è che alle volte il sapore non è apprezzato dai cittadini, per lo più a causa del cloro che, per ulteriore sicurezza, viene spesso aggiunto nelle acque. - spiega il dott. Gabriele Peroni, Direttore dell'Unità Operativa Igiene e sanità pubblica dell'Ausl di Imola - Anche se in piccolissime quantità (0,2 mg di cloro attivo per litro), questa sostanza si palesa all'olfatto e al gusto. C'è però una semplice soluzione: mettere l'acqua in una caraffa, depositarla in frigorifero e berla dopo circa due ore. Il cloro evapora e l'acqua è fresca, senza nulla da invidiare a molte minerali in bottiglia. Nel caso invece si preferisca bere acqua minerale, il consiglio è di variare spesso la marca: il consumo persistente di acque a basso residuo fisso, spesso molto pubblicizzate e considerate più pure, può in realtà comportare, in casi estremi, problemi per la mineralizzazione ossea. In ogni caso, il medico di famiglia può consigliare l'acqua più adatta alle esigenze di ognuno".

Di fondamentale importanza anche la manutenzione domestica degli impianti.
"Rubinetti e filtri vanno puliti e disincrostati accuratamente e periodicamente - raccomanda il dott. Peroni - dipende anche da noi non compromettere la qualità chimica e microbiologica dell'acqua che arriva nelle nostre condotte domestiche".

Una rete idrica sicura
Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Ausl detiene il censimento e la descrizione di tuttele reti idriche del territorio. È quindi in grado di effettuare una completa e certa rintracciabilità dell'acqua potabile distribuita, un fattore fondamentale che consente di intervenire alla fonte nei casi in cui si rinvenga un qualsiasi problema. 

"Le acque destinate al consumo umano distribuite attraverso gli acquedotti sono soggette ad una precisa normativa allo scopo di garantirne la salubrità, e l'assenza di sostanze nocive in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un rischio per la salute umana.- continua il Dott. Peroni - La legge prevede che l'ente gestore (Hera nel nostro territorio) effettui una serie di analisi in autocontrollo presso i propri laboratori. I controlli ufficiali invece, sono in capo all'Azienda sanitaria locale che effettua questi prelievi su tutta la filiera di produzione dell'acqua potabile, partendo dall'acqua grezza dei pozzi fino agli impianti di potabilizzazione. Settimanalmente infatti, i Tecnici della Prevenzione prelevano campioni delle acque che vengono inviate all'Arpa per essere analizzati".