

Il 28 e 29 novembre scorsi, nella storica sede dell’Anusca Hotel Palace, si è svolta la nuova edizione di “Next Generation EUS meets the Italian EUS Club”, diretta dal dott. Andrea Lisotti e presieduta dal prof. Pietro Fusaroli, rispettivamente dirigente medico e direttore dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell’Ausl di Imola.
L’iniziativa ha richiamato professioniste e professionisti da tutta Italia confermandosi un appuntamento di riferimento per la formazione avanzata in ecoendoscopia e per l’aggiornamento sulle patologie dell’apparato digerente.
Particolare attenzione è stata rivolta alle nuove generazioni, con un percorso che ha integrato teoria, pratica e tecnologie innovative. Le esercitazioni su simulatori di ecoendoscopia ed ERCP di ultima generazione (in foto), resi disponibili grazie alla collaborazione tra aziende, industria e sanità pubblica, hanno offerto ai partecipanti la possibilità di sperimentare un training immersivo, accompagnati da tutor esperti.
Durante le sessioni scientifiche, relatrici e relatori hanno approfondito le patologie dell’apparato digerente e le recenti innovazioni dell’ecoendoscopia, ribadendo l’importanza di mantenere un solido riferimento alla clinica. In un’epoca caratterizzata da tecnologie sempre più avanzate e dall’intelligenza artificiale, è fondamentale integrare – e non sostituire – l’esperienza professionale maturata nel rapporto con le persone assistite.
Tra gli ospiti internazionali anche il prof. Rafael Romero Castro di Siviglia, figura di primo piano nel panorama mondiale dell’ecoendoscopia, che ha illustrato le più recenti tecniche diagnostiche e terapeutiche in ambito epatico, offrendo un quadro aggiornato sulle potenzialità dell’EUS nel campo vascolare ed epatologico.
Nel suo intervento, il prof. Pietro Fusaroli ha richiamato uno dei principi fondanti della buona pratica clinica. “Nonostante il continuo progresso delle tecnologie e degli strumenti, il ruolo della persona assistita rimane centrale. È essenziale coinvolgerla e renderla parte attiva del percorso diagnostico-terapeutico”.
Accanto al programma rivolto al personale medico, una sessione dedicata alle e agli infermieri ha affrontato temi quali: ergonomia, ruolo del secondo operatore, gestione dei drenaggi e aggiornamenti sulle procedure endoscopiche. Il contributo infermieristico è stato riconosciuto come componente essenziale per la qualità dell’assistenza e la sicurezza delle persone assistite.
La giornata conclusiva ha infine ospitato la tradizionale sessione video dedicata ai casi clinici più complessi e si è chiusa con la premiazione dei tre lavori ritenuti più meritevoli
dalla giuria, in base a criteri di innovazione, chiarezza e valore formativo.
Il direttore del corso, dott. Andrea Lisotti, ha rivolto un sentito ringraziamento a tutte le persone partecipanti. “Siamo orgogliosi della partecipazione straordinaria: 150 medici e 40 infermieri hanno condiviso conoscenze, esperienze e passione. È la dimostrazione che la nostra comunità continua a crescere insieme, con lo sguardo rivolto al futuro”.