

Non una slitta, ma dieci trattori addobbati a festa hanno portato Babbo Natale all’ospedale di Imola, per il secondo anno consecutivo, regalando ai bambini ricoverati un pomeriggio di stupore, sorrisi e autentico clima natalizio.
Nel pomeriggio di oggi, l’Associazione Fontanaagrieventi APS, insieme a Babbo Natale e ai suoi instancabili aiutanti, ha rinnovato un’iniziativa nata lo scorso anno e diventata in breve tempo un appuntamento molto atteso.
Il trattore di Babbo Natale, affiancato da nove “renne” motorizzate e accompagnato dalla Polizia Locale, ha fatto il suo ingresso tra musiche natalizie, luci e saluti festosi. L’arrivo sotto la grande vetrata della sala giochi della Pediatria ha attirato l’attenzione di bambini, famiglie e operatori sanitari, trasformando l’attesa in un momento di vera magia. Con i sacchi di regali ben visibili, Babbo Natale è poi entrato nel reparto per incontrare uno ad uno i piccoli ricoverati, donando non solo giochi ma anche un tempo prezioso di vicinanza e leggerezza.
«Questo secondo anno ci ha confermato che l’idea era giusta – racconta Marco Linguerri, Presidente dell’Associazione Fontanaagrieventi APS, che rappresenta agricoltori e operai della Vallata del Santerno –. Quest’anno i trattori sono diventati dieci, ma soprattutto sono aumentate le persone che hanno chiesto di partecipare. Abbiamo ricevuto molte richieste da chi desiderava essere parte attiva di questo momento, segno che la comunità sente il bisogno di fare qualcosa di concreto per regalare serenità ai bambini ricoverati e alle loro famiglie. Il vero valore di questa giornata è il lavoro di squadra: Polizia Municipale del Circondario Imolese, Comuni coinvolti, Città Metropolitana di Bologna, volontari, Confartigianato Imola e tutti coloro che hanno collaborato hanno messo a disposizione tempo, mezzi ed energia per un obiettivo comune, far sentire questi bambini meno lontani dalla festa. È un’iniziativa che cresce perché nasce dal cuore e dalla voglia condivisa di portare il Natale dove ce n’è più bisogno.»
«Quello che abbiamo vissuto oggi è un esempio concreto di come il territorio sappia prendersi cura dei suoi luoghi di cura – dichiara la Direzione Generale –. Non si tratta solo di un evento natalizio, ma di un gesto che porta umanità, attenzione e calore dentro l’ospedale. La presenza di una comunità così partecipe contribuisce a rendere l’ambiente di cura più accogliente non solo per i bambini, ma anche per le loro famiglie e per gli operatori che ogni giorno lavorano accanto a loro.»
E mentre Babbo Natale salutava i bambini prima di ripartire, qualcuno tra gli elfi ha già lasciato trapelare, con un sorriso, che i motori sono praticamente pronti anche per il prossimo anno. Segno che, quando la magia incontra la solidarietà, il Natale può davvero diventare una tradizione che cresce di anno in anno.