Rapporto con gli adulti

A 16 anni è normale che si possano vivere gli adulti che ti circondano con sentimenti di diffidenza, circospezione, criticità, anche con molta ostilità. I genitori, i parenti più stretti e a volte anche tutti gli altri adulti hanno in questa stagione della vita la "colpa" di essere sempre troppo vicini, troppo presenti quando li si vorrebbe evitare e spesso assenti quando si ritiene di averne bisogno. Ad assolvere il compito della crescita concorrono da un lato proprio queste nuove frustrazioni, che dividono le generazioni passate dalle recenti, dall'altro anche la ricerca di riferimenti nuovi quali i coetanei, il gruppo dei pari, il partner e anche qualche adulto che, tra i tanti invisi, può diventare importante. Le relazioni amicali e amorose che si intrecciano nel percorso adolescenziale sono tutte fondamentali, ma la nascita di un'amicizia tra un adolescente e una persona adulta è un'esperienza più che mai sana e preziosa. Quando un ragazzo della tua età trova sintonia con un adulto, gli incontri si rivelano un felice scambio tra due generazioni, due mondi, dove ognuno trae beneficio e arricchimento nel rispetto reciproco della propria diversità e individualità. Il più giovane in genere scopre in questo rapporto una valorizzazione di sé e del suo "essere persona ormai grande", mai percepita prima con gli altri adulti che lo facevano sentire solo come qualcuno "che deve crescere e che ha ancora tanta strada da fare per confrontarsi con loro". Sentirsi apprezzato da un adulto estraneo alla famiglia e al suo ruolo formale di controllo educativo, aiuta a maturare e ad essere motivati a proseguire nel proprio compito evolutivo.

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