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PSA-PAL 2010-2013 - IL PROFILO DEL PRESIDIO OSPEDALIERO - Il Distretto e il profilo del Territorio

L'integrazione sociale e sanitaria

Gli elementi di scenario delineati nel capitolo precedente, in termini di mutamenti demografici ed epidemiologici, unitamente ai cambiamenti di struttura del tessuto sociale, con il prevalere di famiglie di dimensioni sempre più contenute, l‟incremento dei fenomeni di disagio infantile e giovanile, di precarizzazione di giovani adulti, l‟aumento della tendenza all‟abuso di sostanze e di alcool, l‟aumento degli anziani soli e delle persone con disabilità che sopravvivono alla vita dei loro genitori, pongono al sistema la necessità di far fronte alla modifica della domanda assistenziale attraverso una risposta ai bisogni complessi caratterizzata da una forte integrazione.

 

PERCHE' L'INTEGRAZIONE SOCIALE E SANITARIA

Da sola la programmazione sanitaria si rivela infatti del tutto insufficiente ad affrontare tali importanti problematiche, poiché tali situazioni sono spesso sostenute e amplificate anche da condizioni quali la povertà e l‟esclusione sociale.
E‟ quindi fondamentale coniugare le competenze sanitarie con quelle sociali, politiche e urbanistiche, riconoscere e valorizzare i bisogni locali e attivare e valorizzare la collaborazione delle istituzioni e dei cittadini. Il Distretto vuole proporsi come soggetto catalizzatore di queste strategie e rappresenta l‟ambito ottimale per lo sviluppo dell‟integrazione fra servizi sanitari e sociali, fattore fondamentale di qualificazione della offerta di servizi e prestazioni per rispondere adeguatamente ai mutati bisogni della popolazione assistita.
In particolare, interessa qui esplicitare gli aspetti salienti dell‟integrazione sociale e sanitaria, trattata invece estesamente negli Atti di Indirizzo e Coordinamento del Nuovo Circondario Imolese e nei documenti di cui al Piano per la Salute ed il Benessere Sociale, ai quali si rinvia per una descrizione esaustiva.

 

INTEGRAZIONE COMUNITARIA

L‟integrazione può rappresentare un fattore fondamentale di qualificazione dell‟offerta dei servizi e prestazioni sociali e sanitari.
L‟integrazione riduce il disagio dei cittadini nel rapporto con i servizi sanitari e sociali, perché tende a strutturare risposte unitarie e compositive pur a fronte di bisogni di cura e assistenza diversificati.
L‟integrazione genera maggiore efficacia di cura e di sostegno e favorisce maggiore appropriatezza ed efficienza d‟uso delle risorse professionali, comunione di intenti e collaborazione fra organizzazioni e professionisti di cultura e prassi diverse.

 

INTEGRAZIONE ISTITUZIONALE

L‟integrazione mira a offrire servizi più accessibili, meglio coordinati, più personalizzati e senza soluzione di continuità; è volta ad assicurare una presa in carico nel tempo specie per le persone con bisogni altamente complessi, a sostenere la rete di chi aiuta e offre cure, ad incentivare la partecipazione organizzativa dei professionisti e ad incoraggiare l‟impegno e la responsabilità di tutti gli attori, pubblici e privati, formali ed informali, del sistema di assistenza.

 

INTEGRAZIONE GESTIONALE

L‟integrazione si deve necessariamente realizzare a diversi livelli, fra loro strettamente sinergici ed interdipendenti. L‟integrazione comunitaria è quella che si realizza in una comunità responsabile e competente che vuole mantenere e sviluppare il suo capitale sociale e per questo attiva politiche di contrasto delle disuguaglianze al fine di promuovere quanto più possibile la salute ed il benessere sociale, senza esclusioni, con particolare attenzione alla protezione dei più deboli e fragili, attraverso la costruzione di reti di relazione, di assistenza e di cura, anche allo scopo di mantenere la coesione sociale.

 

INTEGRAZIONE PROFESSIONALE

L‟integrazione istituzionale si realizza attraverso azioni di programmazione e controllo strategico la cui responsabilità viene posta interamente nell‟ambito del settore pubblico (Nuovo Circondario Imolese), che è il soggetto legittimato dalla società civile alla individuazione delle priorità; a livello istituzionale viene perseguita una stretta interdipendenza delle politiche sociali con quelle sanitarie, educative, ambientali, urbanistiche, culturali, ecc. per rispondere compiutamente ai bisogni espressi dalla popolazione. L‟integrazione gestionale è quella modalità operativa che rende possibile l‟utilizzo unitario, equilibrato ed efficiente dei fattori organizzativi e delle risorse che, anche se appartenenti a organizzazioni e soggetti diversi, assicurano la produzione dei servizi ed il funzionamento delle reti dei servizi socio-sanitari. I presupposti sono sistemi unificati ed equi per l‟accesso ai servizi ed agli interventi (valutazione multidimensionale e  multiprofessionale, Liste Uniche di accesso, ecc.), garanzia di standard di servizio (accreditamento dei soggetti gestori, con separazione delle funzioni di governo da quella di produzione dei servizi e delle prestazioni), garanzia di visibilità e trasparenza delle responsabilità (contestabilità) e giusta soddisfazione da parte dell‟utenza (qualità percepita).
L‟integrazione professionale è infine quella modalità che tende a realizzare condizioni operative unitarie fra figure professionali diverse (sanitarie e sociali, formali ed informali) che possano garantire il massimo di efficacia possibile nell‟affrontare bisogni di natura multidimensionale, la cui complessità richiede la predisposizione di una risposta altrettanto complessa, coordinata e strutturata. Gli utenti sono pertanto presi in carico in maniera congiunta, affidando ad un case-manager la regolazione del sistema complessivo della presa in carico, il coinvolgimento della pluralità dei servizi e dei professionisti e l‟interfaccia unica con l‟utente ed i suoi familiari.


Ultimo aggiornamento pagina:
12 Aprile 2019
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