A circa 30 anni dalla sua istituzione, pur riconoscendone il pieno assolvimento dei compiti istituzionalmente attribuiti, il Consultorio Familiare è oggi sollecitato a rispondere ai bisogni di una società che, nei fatti, è cambiata profondamente e chiede ai servizi un riadattamento attivo. Per fare questo occorre costruire e adattare strumenti gestionali che sappiano da una parte considerare la centralità degli utenti come valore di riferimento concreto, e dall‟altra sappiano coniugare i diversi ruoli professionali, entro una più appropriata ed efficiente modalità d‟uso delle risorse disponibili e una migliore e più aggiornata definizione delle responsabilità professionali.
Nuovi bisogni di salute emergono in effetti dalla popolazione giovanile, dalle popolazioni immigrate e dalle coppie di fronte alle nuove scelte procreative; il consultorio è chiamato sempre più spesso a confrontarsi con istanze che sembravano superate: l‟utilizzo dell‟interruzione volontaria della gravidanza come mezzo di controllo delle nascite nella popolazione immigrata, la necessità di diffondere nuovamente informazioni sulla tutela della salute rispetto a nuovi gruppi di popolazione, le espressioni di conflittualità di coppia e familiare connesse all‟evoluzione dei ruoli femminili e maschili.
Le prospettive di sviluppo del Consultorio sono quindi quelle del rilancio di un servizio capace di adattarsi ai nuovi bisogni che l‟utenza in questi anni sta esprimendo, in termini di qualità, di miglioramento dell‟accesso e di tempestività delle risposte.
In particolare il Consultorio dovrà consolidare il suo ruolo di servizio di collegamento e di snodo tra percorsi multiprofessionali, multispecialistici ed intersettoriali integrati; una esigenza di integrazione particolarmente avvertita, sotto il profilo della semplificazione e dell‟efficienza, è quella con il sociale, dove le problematiche più rilevanti potrebbero beneficiare di una presa in carico congiunta e di una condivisione di spazi operativi e di risorse.
Anche nell‟ambito degli interventi di prevenzione, attuati tramite lo spazio giovani o la scuola e rivolti in particolare all‟educazione alla sessualità ed alla affettività nell‟adolescenza è necessario attuare un coordinamento integrato tra i vari servizi coinvolti. Lo Spazio Giovani dovrà migliorare la propria capacità di ascolto degli adolescenti rivedendo l‟attuale modalità di offerta dei servizi, sviluppando progetti integrati sul versante socio-sanitario in coerenza con gli obiettivi di salute declinati nel Piano per la Salute ed il Benessere Sociale.
Particolare attenzione sarà posta per favorire l‟accesso ai servizi sanitari e sociali alle donne straniere immigrate e alle popolazioni più svantaggiate, con particolare riferimento alle consulenze e visite preconcezionali, alle visite ginecologiche, ai colloqui psicologici individuali e di coppia, al tema delle mutilazioni genitali, ai corsi di accompagnamento alla nascita, al sostegno nel puerperio e all‟allattamento materno, anche attraverso il ricorso ai servizi di mediazione culturale e con formazione diffusa sull‟interculturalità.
Una attenzione particolare sarà rivolta allo sviluppo ed alla ottimizzazione di alcuni percorsi prioritari di presa in carico:
Un aspetto particolare di tutela della salute delle donne immigrate è rappresentato infine dalla promozione dell‟adesione alle campagne di screening.
I processi di sviluppo del Consultorio Familiare si potranno giovare, sin dalla fine del 2011, della ricollocazione del Servizio negli spazi precedentemente occupati dagli Ambulatori di Terapia Antalgica (Ospedale Vecchio).