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PSA-PAL 2010-2013 - AREE STRATEGICHE

 

Allegato 1.7 b Evoluzione del Polo Sanitario di Medicina e realizzazione della Casa della Salute

 

LE TENDENZE EVOLUTIVE DEI SERVIZI A MEDICINA

Sin dall'ingresso del Comune di Medicina nell'Azienda USL di Imola, avvenuto nel novembre 2003, il principio base della programmazione strategica in questo territorio è stato quello di sviluppare quanto più possibile il livello di autosufficienza, ovvero di perseguire il dimensionamento e la funzionalità ottimale dei servizi presenti, in modo da soddisfare localmente la domanda di assistenza della popolazione residente, porre il Presidio Ospedaliero di Imola e Castel S.Pietro come primo riferimento, contenere i flussi di mobilità passiva in discipline di non alta specialità, e indirizzare i flussi in uscita lungo i percorsi concordati nell'ambito delle reti cliniche provinciali. Tale indirizzo di programmazione trova assoluta conferma nel nuovo Piano Strategico e Attuativo Locale.

In effetti, per ragioni di ordine storico e di limitrofia geografica ai centri ospedalieri della città di Bologna, la popolazione residente nel Comune di Medicina si avvale frequentemente dei servizi della AUSL e dell'AOSP del capoluogo provinciale; e così si registrano indici di dipendenza dalle strutture dell'Azienda USL di Imola molto più bassi rispetto alla restante popolazione residente nei comuni del Circondario Imolese: nel 2010, solo il 45,5% dei medicinesi è stato ricoverato negli stabilimenti ospedalieri dell'AUSL di Imola (Vs media aziendale del 68,7%) e il 76,6% ha ottenuto prestazioni di specialistica ambulatoriale (Vs media aziendale del 86,9%).
Quanto sopra rappresenta comunque il risultato di alcune azioni realizzate nell'ambito del comune di Medicina che avevano determinato un iniziale (nei primi due anni dall'ingresso nell'Azienda Usl di Imola) recupero di attrattività.

Tra le azioni con effetti più rilevanti devono essere annoverate gli investimenti e i primi interventi di ristrutturazione del polo sanitario, l'avvio di attività ambulatoriali specialistiche precedentemente non presenti (urologia, chirurgia generale, gastroenterologia, ecc.) con invio di specialisti qualificati del Presidio Ospedaliero, la riorganizzazione dei flussi dell'emergenza-urgenza territoriale (118) con trasporto centralizzato su Imola dei mezzi su ruota, l'apertura dell'ambulatorio di continuità assistenziale di Nucleo, attivato grazie al contributo infermieristico dell'AUSL e dei medici di medicina generale del gruppo medicinese, e altre azioni di promozione delle attività e dei servizi offerti dalla "nuova" Azienda di riferimento.
I primi lavori di ristrutturazione del Polo Sanitario di Medicina, avviati nel settembre 2005 e completati in poco più di un anno dal loro inizio, hanno consentito l'apertura di nuovo Centro Unico di Prenotazione, del Centro Prelievi, delle palestre per la riabilitazione e di 7 nuovi ambulatori per i medici di medicina generale, sede del nucleo delle cure primarie.
 
La ristrutturazione del complesso ha comportato un costo complessivo di circa 2 milioni di euro ed una ingente mole di lavoro, anche rispetto alla progettazione vera e propria, visti anche i vincoli imposti dalla Soprintendenza ai beni culturali: la struttura ospedaliera medicinese, infatti, sorge tra le antiche mura del convento annesso alla chiesa dell'Osservanza, la cui ultimazione risale al 1745; il cambio di destinazione che portò l'immobile a divenire un ospedale è del 1808; l'edificio, di circa 4.000 mq, è quindi composto da un aggregato di varie tipologie costruttive che si sono evolute nell'arco di oltre tre secoli.
L'intervento, effettuato in due tempi, è stato contraddistinto dall'adeguamento delle linee impiantistiche principali: idrauliche, elettriche, antincendio, trasmissione dati e riscaldamento-climatizzazione e da lavori edili, concentrati soprattutto sul piano terra, che hanno comportato un riassetto funzionale e la ristrutturazione degli ambienti oltre un consolidamento strutturale. Con il primo stralcio di lavori sono stati realizzati i nuovi locali CUP, con particolare attenzione alle persone con disabilità dove è presente uno sportello dedicato, Centro Prelievi e Centro riabilitativo che, oltre al totale rifacimento strutturale delle sale, hanno anche visto la sostituzione del mobilio e delle attrezzature informatiche. Rimesso a nuovo anche il cortile interno dell'antico chiostro, grazie al prezioso e generoso contributo di alcune impresi medicinesi. Con il secondo stralcio di intervento si è ottenuto il completamento di 7 nuovi ambulatori, di sale d'attesa e locali ad uso ufficio. Come ultima fase dell'intervento è stato riammodernato il locale di accesso al Polo Sanitario, che ospita la portineria.

In continuità e in coerenza con quanto sopra descritto, lo sviluppo dei servizi e del grado di autosufficienza del territorio di medicina dovrà passare, nel periodo di vigenza della nuova pianificazione attuativa locale, attraverso l'ulteriore potenziamento dell'assistenza primaria, nelle sue diverse forme ed espressioni e con il rafforzamento delle attività specialistiche presenti nel polo medicinese, nell'ottica di costruire sempre più percorsi integrati con le componenti dell'assistenza primaria stessa. 

A partire dalle consolidate esperienze locali di associazionismo della medicina generale e della pediatria di libera scelta, si provvederà a sviluppare l'integrazione multi professionale (con gli infermieri professionali, con le assistenti sociali, con gli specialisti presenti e con il presidio ospedaliero), in modo da massimizzare caratteristiche di valore quali la prossimità delle cure, la domiciliarità, le relazioni fiduciarie con un team di professionisti che lavorano per gli stessi obiettivi, la continuità delle cure e della presa in carico.
Tale scelta strategica si pone anche l'ambizioso obiettivo di promuovere un ricorso maggiormente appropriato ai servizi per l'emergenza (Pronto Soccorso ospedaliero) e alla specialistica ambulatoriale, con la messa a disposizione di percorsi diagnostico-terapeutici quanto più possibile completi e modulabili sulle esigenze dei singoli, in condizioni di semplificata accessibilità.
La forma di sviluppo più strutturata dei servizi che fanno capo alle cure primarie è rappresentata dalla Casa della Salute, il cui progetto viene dettagliatamente descritto nel capitolo che segue. 

Sul versante delle strutture per anziani non autosufficienti, coerentemente agli indirizzi di programmazione assunti dalla Regione Emilia Romagna e dal Nuovo Circondario Imolese nell'ambito del Piano per la Salute ed il Benessere Sociale 2009-2011, in termini di priorità di intervento nell'area sociale e socio-sanitaria, anche le strutture socio-sanitarie presenti a Medicina sono impegnate nelle attività propedeutiche all'accreditamento istituzionale. Il processo di accreditamento transitorio, in linea con le modalità previste dagli atti di indirizzo regionali, sarà completato entro giugno 2011, e in questo modo tutti i soggetti erogatori entreranno a pieno titolo all'interno delle dinamiche di costruzione del welfare locale.
Il processo di accreditamento e la conseguente specificazione dei contratti di servizio, a partire dal presupposto della separazione delle responsabilità di programmazione e committenza da un lato, e della produzione dall'altro, risponde in primis all'esigenza di disporre di servizi qualificati dal punto di vista tecnico-professionale ed organizzativo, rispondenti a criteri e requisiti espliciti che vengono certificati proprio attraverso l'accreditamento.

Con una logica di equità e di imparzialità, tenendo ovviamente conto della offerta dei servizi già esistenti, del fatto che deve essere assicurata continuità e riconoscimento al ruolo esercitato ai soggetti e ai servizi presenti sul territorio, con una gradualità che traguarderà la data prevista per l'accreditamento definitivo (2013), verrà avviato il processo di omogeneizzazione fra Case Protette e RSA, con contestuale e coerente rimodulazione dei parametri assistenziali concernenti la componente degli Infermieri Professionali, dei Terapisti della Riabilitazione e dell'assistenza fornita dai Medici di Medicina Generale e con una allocazione ed una distribuzione delle risorse più coerente con i bisogni assistenziali degli ospiti. Per la ex RSA si prevede in particolare di rimodulare le presenze infermieristiche in modo da incrementare le risorse presenti nelle ore diurne (ad elevato assorbimento assistenziale) in luogo delle ore notturne. Sin dalla prima applicazione della nuova disciplina pattizia si è prevista la rideterminazione degli oneri di cui al FRNA per il 2011 sulla base del costo di riferimento dei servizi accreditati e del case mix degli utenti, per i posti ricompresi nei contratti di servizio e volti alla accoglienza residenziale definitiva e continuativa di soggetti non autosufficienti.

Una considerazione particolare merita infine il progetto di riorganizzazione del servizio di emergenza territoriale che coinvolge il punto di soccorso extraospedaliero di Medicina. Questo progetto, messo a punto congiuntamente dalle Direzioni dei Dipartimenti di Emergenza-Urgenza delle Aziende Sanitarie di Bologna e di Imola, e validato dalle rispettive Direzioni Sanitarie aziendali, ha come obiettivo la ricerca della massima integrazione possibile delle risorse nelle aree di confine, allo scopo di ottimizzare l'efficienza organizzativa degli interventi e l'efficacia delle azioni del 118, in termini di minimizzazione dei tempi di intervento e mantenimento di elevati standard di qualità dell'assistenza. 
 
Le valutazioni effettuate congiuntamente dai competenti organismi tecnici aziendali, sugli andamenti degli interventi effettuati dal servizio di emergenza extraterritoriale, suddivisi per comune, per fascia oraria, e per mezzo di soccorso intervenuto nel corso del 2010, avevano evidenziato tassi di utilizzo variabili e degni di attenta riflessione.
In particolare si è evidenziato un diverso impegno dei mezzi di soccorso dislocati nel territorio dell'AUSL di Imola, specie nelle ore notturne, dove l'attività dei mezzi presenti a Imola, Castel S.Pietro Terme e Medicina consta rispettivamente di 3,5, 1,7 e 1,3 interventi medi per turno. L'attività complessiva del mezzo presente a Medicina, pari a 1724 interventi/anno, vede circa 500 interventi/anno, pari al 27% del totale, eseguiti di notte.
Analizzando in particolare l'assistenza prestata in favore dei cittadini residenti nel comune di Medicina, coperta per oltre il 75% dei casi dal mezzo stanziale, si rilevano mediamente 0,9 interventi per turno notturno. 

Sulla scorta di queste considerazioni è stata valutata positivamente la fattibilità e l'ottemperanza ai requisiti organizzativi previsti per l'emergenza territoriale di una riorganizzazione che veda la sospensione della attività per la fascia oraria notturna (20,00 - 7,00) del mezzo di emergenza situato presso il polo sanitario di Medicina; sulla base dei dati storici di attività, questa attività può essere agevolmente vicariata dal mezzo presente presso l'Ospedale di Castel S.Pietro, ovvero presso l'Ospedale di Budrio, sia in termini di sicurezza, che di tempestività della risposta.
Già nel corso del 2011 si prevede pertanto un periodo di sperimentale applicazione del modello descritto, della durata di 6 mesi, nel corso del quale sarà verificata la realizzazione delle condizioni poste in premessa, e saranno rilevate eventuali situazioni di criticità meritevoli di revisione del modello organizzativo medesimo.
Nell'ambito della sperimentazione è prevista, nelle ore notturne, una attività integrata svolta in collaborazione con i mezzi del soccorso volontario (CRI ed altri soggetti) presenti nel territorio del Comune di Medicina.
Sarà pianificato un monitoraggio periodico ed accurato della fase sperimentale, identificando indicatori idonei a tal fine, ed intervenendo tempestivamente con interventi correttivi, laddove emergessero criticità. Trascorso il termine dei 6 mesi di sperimentazione, sarà valutata l'efficacia e la funzionalità del modello organizzativo proposto, confermandolo ovvero rivedendone gli aspetti eventualmente rilevati come critici. 
 


Ultimo aggiornamento pagina:
12 Aprile 2019
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