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Profilo Aziendale

Livelli essenziali di assistenza

Assistenza collettiva in ambienti di vita e di lavoro

Il costo pro-capite del livello di Assistenza collettiva in ambienti di vita e di lavoro, pur rimanendo al di sopra della media regionale, ha registrato nel 2010 una riduzione percentuale pari a -2,85%, passando da € 64,62 a € 62,78 (Tabella 2.19).
Tale riduzione, analizzando i sotto livelli assistenziali, è stata registrata per quanto riguarda l'Igiene e la Sanità pubblica (da € 35,71 a € 34,87), la Tutela della salute negli ambienti di lavoro (da € 11,37 a € 10,61) e la Veterinaria da € 15,75 a € 15,44.

 
Tabella 2.19 - Andamento costo pro-capite del livello Assistenza Sanità Pubblica, confronto
Tabella 2.19 - Andamento costo pro-capite del livello Assistenza Sanità Pubblica, confronto
 

(*) Costi totali in migliaia di euro

 

Programmi regionali di screening

I programmi di screening sono interventi di prevenzione secondaria il cui obiettivo è la diagnosi precoce di lesioni precancerose e la riduzione della mortalità per cancro. Uno screening oncologico garantisce l'offerta attiva e gratuita di un test di 1° livello e di eventuali approfondimenti a tutta la popolazione residente e domiciliata in fasce di età nelle quali un intervento di prevenzione può avere maggiore possibilità di diagnosi precoce e cure efficaci. Si riportano di seguito, per i tre screening oncologici attivi, le caratteristiche diagnostiche, gli indicatori di avanzamento ed adesione e gli esiti relativi agli esami di 1° livello.

 
Tabella 2.20 - Caratteristiche dei tre programmi di screening
Tabella 2.20 - Caratteristiche dei tre programmi di screening
 

Gli indicatori maggiormente utilizzati per rappresentare i risultati degli screening sono:

 
  • l'avanzamento del programma, determinato dalla percentuale di persone invitate in un anno rispetto alla popolazione teorica da invitare (% persone chiamate / persone da chiamare); tale indicatore deve tendere al 100%;
  • l'adesione a invito, che è la percentuale di persone che aderiscono al programma sul totale delle invitate (% persone esaminate / persone invitate nell'anno).
 

Nella tabella che segue si riportano i dati di avanzamento e adesione registrati dal 2009 al 2011 e il confronto con la media regionale.

 
Tabella 2.21 - Indicatori di attività degli screening per la prevenzione dei tumori e confronto con la media RER. Periodo 2009-2011
Tabella 2.21 - Indicatori di attività degli screening per la prevenzione dei tumori e confronto con la media RER. Periodo 2009-2011
 

(*) Il dato 2011 non è definitivo
 
I dati mostrano come l'azienda continui a rispettare gli obiettivi dei tre screening oncologici, sia in termini di avanzamento del programma (relativamente alla prevista tempistica di round), sia di adesione della popolazione all'invito. A partire da marzo 2010 lo screening per la diagnosi precoce del tumore alla mammella è stato esteso anche alle donne di fascia di età tra i 45-49 anni e 70-74 anni, in attuazione alla DGR 1035/2009. L'estensione delle fasce di età ha comportato la chiamata di un maggior numero di donne che giustifica l'abbassamento, nel 2010, della performance di avanzamento al programma. Situazione, comunque, recuperata a partire dal 2011, dove il dato di avanzamento del programma risulta superiore al dato medio regionale.
In Tabella 2.22 si riportano i dati 2010 di avanzamento e di adesione a tale programma, in riferimento alle nuove fasce di età (45-49 e 70-74 anni) e il confronto regionale.

 
Tabella 2.22 - Screening tumore mammella: avanzamento e adesione nuove fasce di età.
Tabella 2.22 - Screening tumore mammella: avanzamento e adesione nuove fasce di età.
 

Nel caso l'esame di 1° livello risulti positivo sono previsti approfondimenti diagnostici di 2° livello. La tabella che segue rappresenta la % di esiti positivi all'attività di 1° livello per l'anno 2010.

 
Tabella 3.23 - Percentuale esiti positivi all'esame di Primo livello. Anno 2010
Tabella 3.23 - Percentuale esiti positivi all'esame di Primo livello. Anno 2010
 

Vaccinazioni infantili

Per quanto riguarda le vaccinazioni contro polio, morbillo, Hib, pertosse, al compimento del 2° anno di vita, l'AUSL di Imola mantiene valori di copertura elevati e superiori alla media regionale (Tabella 2.24). 

 
Tabella 2.24 - Tasso di copertura per vaccinazioni nei bambini e confronto RER. Periodo 2008-2011
Tabella 2.24 - Tasso di copertura per vaccinazioni nei bambini e confronto RER. Periodo 2008-2011
 

Per il 2011 non è possibile il confronto con la media regionale, anche se i dati aziendali registrano un consolidamento delle coperture vaccinali con valori superiori allo standard del 95%.
La copertura vaccinale meningococco a 24 mesi e a 16 anni (Tabella 2.25), pur registrando una leggera flessione nel 2010, presenta valori superiori alla media regionale.

 
Tabella 2.25 - Tasso copertura meningococco per vaccinazione a 24 mesi e 16 anni.
Tabella 2.25 - Tasso copertura meningococco per vaccinazione a 24 mesi e 16 anni.
 

Per quanto riguarda la vaccinazione antipapilloma virus (HPV), la % di ragazze che hanno aderito alla vaccinazione attesta un eccellente livello di copertura, ponendo l'AUSL di Imola ai primi posti per performance a livello regionale (Tabella 2.26).

 
Tabella 2.26 - Copertura vaccinale HPV per le coorti di nascita 1997-1999 al 31/12/2011
Tabella 2.26 - Copertura vaccinale HPV per le coorti di nascita 1997-1999 al 31/12/2011
 

(*)  Coorte di nascita con offerta gratuita su presentazione spontanea

 

Vaccinazione antinfluenzale

La Pediatria di Comunità, come tutti gli anni, si è attivata per garantire la copertura vaccinale antiinfluenzale nei confronti di bambini classificati come malati cronici. Sono stati chiamati 538 bambini, di cui 248 si  sono sottoposti a vaccinazione (46%).
Per quanto concerne la campagna per la vaccinazione antinfluenzale 2010/2011 è stato registrato un calo dei soggetti vaccinati in tutte le aziende della Regione.
Tale fenomeno è con grande probabilità imputabile ad una "sfiducia" nei confronti della vaccinazione antinfluenzale, conseguente agli effetti assai modesti della temuta Pandemia dell'anno precedente ed alla diffusione dei timori sul vaccino pandemico.
Per quanto riguarda la vaccinazione della popolazione anziana over 65 anni il tasso di copertura è pari a 63,3% contro il 71,2% dell'anno precedente ed è esattamente sovrapponibile alla media regionale (Figura 2.27).
In riferimento alla campagna antinfluenzale 2011/2012, seppur i dati in possesso non siano ancora definitivi, l'AUSL di Imola registra un miglioramento con una copertura pari al 66,1% vs una media regionale del 64,6%.
Anche la vaccinazione degli operatori sanitari registra una copertura superiore alla media regionale (25,3% vs  21,3%).
 
Figura 2.27 - Soggetti vaccinati contro l'influenza e tasso di copertura nei over 65 anni
dell'AUSL di Imola e confronto RER. Periodo 2008-2011

 
 
 

Attività di sorveglianza sanitaria

Il Dipartimento di Sanità Pubblica ha assicurato la sorveglianza delle malattie infettive e gli interventi di controllo per far fronte a situazioni di emergenza, partecipando ai sistemi di sorveglianza regionali.
Nel 2011 è proseguita l'attività di sorveglianza e controllo delle malattie trasmesse da vettori, in particolare, durante l'anno sono stati indagati 21 casi di meningoencefalite virale con sospetta trasmissione di virus da parte di insetti vettori. Non è risultato nessun caso di West Nile disease, di Dengue e di Chikungunya, mentre sono stati diagnosticati 2 casi di malattia da Virus Toscana (una malattia virale trasmessa da flebotomi).
Per quanto riguarda l'attività di sorveglianza entomologica e lotta agli insetti vettore è stato mantenuto il gruppo di lavoro aziendale in collegamento coi tecnici dei Comuni e del Nuovo Circondario Imolese ed è proseguita nelle scuole l'attività di formazione per il controllo delle zanzare. Continua ad essere garantita la piena applicazione del sistema di segnalazione rapida riguardante eventi epidemici ed eventi sentinella e sono stati garantiti tutti gli interventi per il contenimento della possibile diffusione della malattia infettiva oggetto di segnalazione; in particolare il servizio di Igiene e Sanità Pubblica ha provveduto a segnalare alla Regione col "sistema Alert": 6 casi di Morbillo, 2 malattie invasive batteriche, 1 Varicella occorsa in operatore sanitario, 3 casi sospetti di Influenza da A/H1N1 (di cui solo 1 confermato), 1 caso di Leishmaniosi cutanea, 2 casi di Tubercolosi polmonare ricoverati in ospedale, 9 Meningiti virali con possibile trasmissione da insetti vettori ed un cluster in struttura sanitaria di infezione da germi con profilo inusuale di resistenza agli antibiotici.

 

Controlli sugli ambienti di lavoro

L'attività di vigilanza sugli ambienti di lavoro viene rappresentata in Figura 2.28, coi tassi di copertura dei controlli e la percentuale di aziende sanzionate nel territorio circondariale a confronto con la media regionale.
Dal 2009 si registra un aumento del numero dei controlli, sostanzialmente in linea col dato regionale e una percentuale di aziende sanzionate in crescita nel 2010 e in calo nel 2011.

 
Figura 2.28 - % imprese controllate e imprese con infrazione e confronto RER. Periodo 2009-2011
Figura 2.28 - % imprese controllate e imprese con infrazione e confronto RER. Periodo 2009-2011
 

Per quanto riguarda il tema sugli infortuni sul lavoro, si rimanda per un approfondimento alla Sezione 1, par. 1.7.2. 

 

Controlli nelle industrie alimentari e negli allevamenti

Il Dipartimento di Sanità pubblica della AUSL di Imola ha raccolto la "sfida" contenuta nella strategia comunitaria di intervento e si impegna a orientare la propria attività sulle esigenze dettate dalla realtà locale.
Il territorio del Circondario Imolese è caratterizzato da una continua e progressiva modifica delle realtà produttive agroalimentari verso due diverse tipologie: la prima consiste nella sopravvivenza di poche realtà "industriali" di eccellenza a rilievo nazionale e internazionale (ad es. la produzione di miele e uova) e la seconda è rappresentata da una miriade di piccole realtà produttive che trovano nella tipicità del prodotto e nella filiera corta di commercializzazione la loro eccellenza.
In relazione a tale contesto si sviluppa l'attività dei servizi di Igiene veterinaria: controlli mirati, frequenti e ad elevato contenuto specialistico per le attività a carattere industriale; controlli ad ampio raggio associati ad attività di formazione per le aziende della produzione primaria, operanti a livello locale. Inoltre, grande attenzione viene riservata all'informazione dei consumatori e alla comunicazione alla cittadinanza in materia di sicurezza alimentare, per promuovere corrette modalità di comportamento alimentare sia dal punto di vista igienico che nutrizionale.
Il 2011 ha visto un impegno particolare su due tematiche rilevanti per il nostro territorio: la produzione del latte vaccino e la vendita diretta dei prodotti alimentari. Rispetto al primo tema è stata organizzata un'iniziativa di formazione sull'igiene della produzione rivolta ai titolari delle aziende del circondario in collaborazione con l'Istituto Scarabelli di Imola e le associazioni agricole, che ha visto la partecipazione attiva di oltre il 90% delle aziende (27/29); rispetto alla vendita diretta di prodotti alimentari è stata promossa un'iniziativa con AUSL di Bologna sulle problematiche legate alla produzione del latte destinato alla vendita diretta come latte crudo, data l'elevata rischiosità di tale alimento.
La Figura 2.29 rappresenta l'attività di vigilanza dell'AUSL di Imola sulle aziende di ristorazione e alimentari, nel periodo 2009-2011, con tassi di copertura superiori a quelli medi regionali. 
 
Figura 2.29 - % aziende alimentari e di ristorazione controllate e con infrazioni della AUSL di Imola e confronto RER periodo 2009-2011

 
 
 

In Figura 2.30 si riportano i dati relativi al numero medio di sopralluoghi per allevamento nell'AUSL di Imola e il confronto con i dati regionali.

 
Figura 2.30 - Sopralluoghi per allevamento nell'ambito della AUSL di Imola e confronto RER.
Figura 2.30 - Sopralluoghi per allevamento nell'ambito della AUSL di Imola e confronto RER.
 

L'attività di controllo sugli allevamenti, come si osserva, mantiene il dato sul "numero medio di sopralluoghi per allevamento" superiore a quello regionale.
L'attività in ambito locale legata all'igiene urbana e al rapporto uomo-animale-ambiente è diventata sempre più rilevante negli ultimi anni, sia per l'entità che per il livello di percezione da parte del cittadino. Il Servizio Veterinario si è strutturato per soddisfare tali esigenze con interventi specialistici di diversa natura: controlli rivolti alla prevenzione delle malattie infettive a carattere zoonosico; valutazioni in merito all'aggressività non controllata di cani; interventi di prevenzione e controllo del randagismo; controlli della popolazione degli animali sinantropi (es. colombi urbanizzati); controlli alla popolazione dei selvatici con attenzione nei confronti di animali che possono mantenere e trasmettere zoonosi (es. corvidi, volpe) o che possono determinare problemi di convivenza con la zootecnia locale (ricomparsa del lupo nelle nostre colline); interventi, in collaborazione con altri organi competenti in materia di igiene o di controllo della fauna o dell'ambiente in caso di inconvenienti igienici determinati dalla detenzione scorretta di animali; monitoraggio e repressione del fenomeno dell'avvelenamento degli animali.

(*) Costi totali in migliaia di euro
 
Il costo pro-capite aumenta, rispetto al 2009, di appena € 4,18 pari a +0,4% contro un aumento medio regionale di € 21,97 (+2,21%). Significativo notare come, tra 2009 e 2010, il gap tra costo pro-capite aziendale e media regionale si sia ridotto circa della metà (da € 42,79 a € 24,97).


Ultimo aggiornamento pagina:
12 Aprile 2019
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