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Obiettivi specifici di particolare rilevanza istituzionale

Assistenza ospedaliera per intensità di cura

Il modello clinico - assistenziale

 In un contesto in continua evoluzione sul quale insistono tipologie di offerta assistenziale diverse, se si tiene conto dell'invecchiamento della popolazione, dell'aumento della complessità dell'organizzazione dei servizi sanitari, dello sviluppo di nuove tecnologie, dell'affermazione di nuove professionalità, delle modifiche nella struttura quantitativa e qualitativa dei gruppi professionali, dell'aumento dei rischi collegati a modalità sempre più sofisticate di assistenza e della crescente limitatezza delle risorse in rapporto alle potenzialità di assistenza, il "nuovo ospedale" deve essere visto come una "risorsa da usare solo quando è indispensabile e per il tempo strettamente necessario e deve essere ideato ed organizzato ponendo al centro il paziente, con la sua esigenza di cura ed i suoi bisogni di assistenza".

L'esigenza di combinare le cure di bassa intensità, che caratterizzano gran parte dell'attuale domanda di ricovero ordinario, con l'attuale orientamento dell'assistenza ospedaliera verso contesti ad alta tecnologia e ad alta specializzazione, richiede di sperimentare forme assistenziali diverse che consentano anche di mettere in campo competenze multidisciplinari, in parte non mediche ed in parte non sanitarie.
Il modello organizzativo alla base dell'assistenza ospedaliera per intensità di cura non raggruppa spazialmente i pazienti sulla base delle discipline mediche, bensì prevede l'accoglienza del paziente in un'area appropriata in base al bisogno clinico assistenziale ed al trasferimento successivo al variare delle condizioni cliniche. L'attribuzione del livello di cura richiesto consegue ad una valutazione di instabilità clinica (associata quindi a specifiche alterazioni di parametri fisiologici) e di complessità assistenziale (medica ed infermieristica).

Ad indicare il setting più appropriato di assistenza è innanzitutto la componente clinica, che una volta stabilita attraverso scale validate, attribuisce al paziente un preciso livello nel quale esso riceverà le cure prescritte, secondo uno specifico grado di intensità definito in base alle migliori evidenze disponibili in letteratura. L'assistenza per intensità di cura prevede tre livelli:

 
  • alta intensità: degenze intensive e sub-intensive, ad esempio rianimazione, unità di terapia intensiva cardiologica (UTIC), Stroke Care;
  • media intensità: degenze per aree funzionali: area medica, chirurgica, materno-infantile;
  • bassa intensità: pazienti a bassa intensità e post-acuti.
 

Tale modello è applicabile a diversi livelli (singolo Dipartimento e singola Unità Operativa) all'interno del contenitore ospedale, secondo specifici criteri definiti in base alla casistica di riferimento.
L'organizzazione per intensità di cura determina la necessità di introdurre nuovi modelli di lavoro interprofessionali e multidisciplinari e presuppone la creazione e lo sviluppo di ruoli professionali coerenti con il nuovo sistema. Cambia, quindi, complessivamente la relazione all'interno dell'équipe tra medico ed infermiere, nella consapevolezza che il processo di cura e di assistenza sono distinti, ma anche fortemente interdipendenti. Con l'ospedale organizzato per intensità di cura il medico può meglio concentrarsi sulle proprie competenze distintive e ha la possibilità di esercitarle in diverse piattaforme logistiche, ovunque siano i pazienti di cui ha la responsabilità clinica o alla cui cura concorre. Per il personale infermieristico si allarga il campo delle competenze per la gestione dell'assistenza avanzata nei settori di alta intensità, il campo delle responsabilità di presa in carico per la gestione dei settori a bassa e media intensità con la messa in campo di funzioni di case management sul percorso clinico assistenziale del paziente, si ampliano i processi di integrazione e i momenti comuni tra medici ed infermieri, con la necessità di disporre di strumenti comuni per garantire la continuità delle informazioni e della presa in carico globale del paziente.


Ultimo aggiornamento pagina:
12 Aprile 2019
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