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Il Centro Anti Diabetico si presenta

Il Centro Anti Diabetico ha in carico con gestione diretta continuativa:
 - I pazienti con diabete tipo 1
-  I pazienti con diabete tipo 2 insulino-trattati e/o con complicanze d'organo (micro e macrovascolari) di grado medio-severo e prende in cura temporaneamente i pazienti diabetici in carico ai MMG in situazioni particolari che richiedono elevata intensità di monitoraggio e trattamento.

La collaborazione tra CAD e MMG nasce 15 anni fa, nel 2000, per la gestione del paziente diabetico non insulino-trattato, non complicato, secondo quanto definito nel protocollo per la gestione integrata del diabete mellito non insulino dipendente della nostra Azienda.

L'ambulatorio infermieristico del CAD si occupa dell'educazione terapeutica della persona diabetica in carico al Centro, ed è aperto tutti i giorni dalle 08.00 alle 14.00.
Le attività che vengono svolte da questo ambulatorio comprendono:
- educazione terapeutica alla persona diabetica con malattia all'esordio e rivalutazioni strutturate durante tutto il percorso di malattia
- educazione alle gravide con diabete gestazionale
- dimissione protetta
- educazione terapeutica di gruppo
- esecuzione dei prelievi ematici e capillari

Le infermiere indirizzano l'utente diabetico su tutti i percorsi assistenziali necessari al fine di prevenire le complicanze della malattia o ritardarne l'evoluzione, organizzano le visite periodiche dell'utente in accordo con le diabetologhe e gli esami ematici e i vari controlli con gli altri professionisti del team (podologo, dietista, psicologa). In generale, sono un punto di riferimento per la persona diabetica, che può rivolgersi a loro per qualsiasi problema riguardante la sua malattia e le relative problematiche.

 

Prevenire il diabete

La prevenzione primaria del diabete di tipo 2 si identifica con la promozione di stili di vita corretti finalizzati anche alla prevenzione dell’eccesso ponderale. L’adozione di uno stile di vita sano e attivo può prevenire fino all’80% dei casi di diabete di tipo 2, che, se trascurato può, causare malattie cardiache, cecità, amputazioni, insufficienza renale, morte precoce. Nel diabete di tipo 1 la prevenzione si identifica con la diagnosi precoce. In entrambe le tipologie di malattia l’adeguata gestione della patologia da parte del paziente e del team diabetologico ne consente il controllo ottimale e la riduzione delle complicanze. 

Diabete Mellito 1 Il diabete mellito di tipo 1 è una patologia cronica, autoimmune, dipendente da un’alterazione del sistema immunitario, che comporta la distruzione di cellule dell’organismo riconosciute come estranee e verso le quali vengono prodotti degli anticorpi (autoanticorpi) che le attaccano. Nel caso del diabete tipo 1, vengono distrutte le cellule del pancreas che producono insulina (cellule beta). L’insulina è l’ormone che regola i livelli di glucosio (zucchero) nel sangue e, come una chiave che apre una porta, ne permette l’ingresso nelle cellule per essere utilizzato come fonte di energia. Il principale segno della malattia è, perciò, l’eccesso di glucosio nel sangue (iperglicemia). Il diabete di tipo 1 rappresenta circa il 10% dei casi di diabete. È detto anche diabete giovanile o insulino-dipendente, per distinguerlo dal tipo 2 (detto anche dell'adulto), in quanto insorge, di solito, in giovane età e l’unico trattamento possibile è quello con insulina. Si sviluppa in genere durante gli anni dell’adolescenza, ma può comparire anche in bambini neonati o in giovani adulti e dura tutta la vita.
Il diabete di tipo 1 può essere difficilmente prevenuto, in quanto sono ancora poco chiari i fattori di rischio, che interagiscono con la predisposizione genetica scatenando la reazione autoimmunitaria. 

Diabete Mellito 2 Il diabete mellito di tipo 2, detto anche diabete dell’adulto, rappresenta il 90% dei casi di diabete.  È una malattia cronica non trasmissibile caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue ed è dovuta a un’alterazione della quantità o del meccanismo d'azione dell’insulina. È detto di tipo 2 per differenziarlo dal tipo 1 (detto anche diabete giovanile, 10% dei casi), in quanto si tratta di due patologie distinte, per cause, età di insorgenza, sintomatologia di esordio, terapia e possibilità di prevenzione. Il diabete di tipo 2 è fortemente correlato a sovrappeso e obesità, scorretta alimentazione, sedentarietà nonché a condizioni socio-economiche svantaggiate e pertanto è, in parte, prevenibile attraverso interventi sull’ambiente di vita e azioni che favoriscano la modifica degli stili di vita non salutari, in particolare per quel che riguarda l’alimentazione e l’attività fisica. L'insulina è un ormone, prodotto dalle cellule del pancreas, che, come una chiave che apre una porta, permette l’ingresso del glucosio (zucchero) circolante all’interno delle cellule, dove viene utilizzato come fonte di energia. Se il pancreas non produce una quantità sufficiente di insulina o se gli organi bersaglio (muscolo, fegato, tessuto adiposo) non rispondono in maniera adeguata all’ormone, il corpo non può utilizzare il glucosio circolante come fonte di energia e il glucosio resta nel sangue, dove i suoi livelli diventano sempre più alti (iperglicemia) causando danni a vari organi.
La maggior parte delle persone con diabete mellito di tipo 2, al momento della diagnosi, presenta entrambi questi difetti: insufficiente produzione di insulina da parte del pancreas (deficit parziale di insulina); inadeguata risposta all’insulina (insulino-resistenza). La malattia si presenta in genere in età adulta (circa i 2/3 dei casi di diabete interessano persone di oltre 64 anni), anche se negli ultimi anni, un numero crescente di casi viene diagnosticato in età adolescenziale, fatto questo correlabile anche all’aumento dei casi di obesità infantile.


Ultimo aggiornamento pagina:
30 Maggio 2025
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