Il periodo autunnale, ovvero quella stagione caratterizzata da clima umido e temperato assai favorevole alla crescita dei funghi, richiama gli appassionati raccoglitori nei boschi ricchi di tante specie e varietà, purtroppo non tutte commestibili. Alcune varietà tossiche o velenose assomigliano a quelle commestibili e possono confondere il raccoglitore poco esperto, trasformando una buona pietanza in un rischio per la salute.
Per prevenire tali rischi, l'Ispettorato Micologico dell'Ausl di Imola è a disposizione dei cittadini, nella sede e negli orari indicati nella colonna a destra, per effettuare la certificazione di commestibilità dei funghi epigei spontanei destinati all'autocosumo e alla vendita. La certificazione dell'ispettorato è a titolo gratuito (ad eccezione della vendita all'ingrosso).
"Nel corso degli anni abbiamo identificato diversi funghi velenosi come: Amanita phalloides, Lepiota a piccola taglia, Galerina marginata, Entoloma lividum (sinuatum), Cortinarius orellanus ecc.. funghi che possono portare alla morte o alla necessità di un rapido trapianto di organi. - spiega Francesco Baldinini micologo dell'Ausl di Imola - Inoltre, con costante e preoccupante regolarità sono stati presentati anche atri funghi come: Clitocybe olearia, Hypholoma fascicolare, clavaria, Russula emetica e Agaricus xanthoderma (xantodermus), che possono provocare intossicazioni/avvelenamenti di varia entità.
Molti di questi funghi velenosi o tossici spesso sono stati raccolti in parchi delle città o giardini domestici.
"Purtroppo non sono neppure mancate situazioni in cui i cittadini non si sono rivolti a noi e sono finiti in ospedale con gravi complicazioni - continua Baldinini - Tra le cause più comuni di errore il confondere funghi mangerecci con sosia non commestibili capaci di trarre in inganno con la loro somiglianza i raccoglitori. Come nel caso delle pericolosissime Lepiota a piccola taglia (Helveola, bruenneoincarnata, josserandii) che, invece, possono essere scambiate con l'innocuo e commestibile Marasmius oreades (gamba secca/chiodino).
È indispensabile per la propria sicurezza sottoporre tutti gli esemplari raccolti al controllo dell'ispettorato micologico prima del consumo, ricordando che per una buona riconoscibilità i reperti devono essere integri (devono essere presenti sia il gambo che il cappello), e che i funghi raccolti devono essere riposti in contenitori adeguati, (rigidi o a rete) ed areati ed idonei a diffondere le spore. Vietatissime le buste di plastica o i sacchetti.
Nel caso si sospetti un caso di avvelenamento o di intossicazione è necessario contattare il 118 o recarsi al Pronto Soccorso, riferendo al personale sanitario quanto tempo è intercorso tra l'ingestione dei funghi e la comparsa dei sintomi e descrivendo con precisione i funghi ingeriti. Si sottolinea che eventuali funghi non utilizzati o scarti della pulitura devono essere portati con sé in ospedale perché possono essere di grande aiuto per l'identificazione.
Sede: Polo Territoriale Città di Imola: Ispettorato Micologico dell'AUSL di Imola via Amendola 8
IN QUESTO PERIODO L'ISPETTORATO MICOLOGICO
E' ATTIVO SOLO SU APPUNTAMENTO
Il cittadino può prendere appuntamento contattando il Front-Office del Dipartimento di Sanità Pubblica dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12:30 ed il pomeriggio del martedì dalle 14:30 alle 17:00
al seguente numero di telefono: 0542 604950
Chi fosse interessato ad esercitare la vendita di funghi epigei spontanei e "Porcini" secchi sfusi" deve prima frequentare un corso specifico (della durata minima di 10 ore) e superare l'esame finale costituito da una prova scritta ed una orale dal titolo: "Esami di abilitazione al riconoscimento e alla vendita di funghi epigei spontanei e "Porcini" secchi sfusi".
Il corso e l'esame sono integralmente organizzati e svolti dai Tecnici Micologi dell'Ispettorato della AUSL di Imola
Ultimo aggiornamento
21 settembre 2020