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Comunicato Stampa - 10 febbraio 2023 - La chirurgia robotica ad Imola e nella rete metropolitana e regionale


Si è tenuta oggi la conferenza stampa in cui l’Assessore regionale Raffaele Donini ha incontrato le équipe chirurgiche imolesi che utilizzano la sala operatoria che ospita il sistema “Da Vinci Xi acquisito dall’Ausl di Imola grazie alla donazione di Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, che ne ha finanziato il noleggio operativo triennale.

Alla conferenza stampa, tenutasi alla sala De Maurizi al V dell’ospedale S. Maria della Scaletta, hanno partecipato: Raffaele Donini (Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna), Marco Panieri (Sindaco di Imola), Andrea Rossi (direttore generale AUSL), Emilio Emili (direttore del Dipartimento Chirurgico e della UOC di Urologia), Michele Masetti (direttore dell'Unità Operativa Chirurgia generale) e Rodolfo Ortolani (presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Imola).

Il Direttore Generale, ha aperto la conferenza sottolineando come l’arrivo del robot abbia rappresentato una straordinaria opportunità per la nostra realtà, opportunità che è nata grazie al gioco di squadra, alla fondamentale collaborazione fra i professionisti aziendali, la Fondazione Cassa Risparmio di Imola, le istituzioni locali, il Circondario Imolese e l’Assessorato regionale.

“L’installazione del sistema Da Vinci Xi – ha sottolineato il Direttore Generale – rappresenta la continuazione di un percorso di investimenti tecnologici di valore e fondamentali per il nostro territorio. Un percorso, iniziato da molti anni con la chirurgia endoscopica, laparoscopica, la micro chirurgia..., che ha la caratteristica di porsi all’avanguardia con tecniche che consentono di minimizzare il trauma e ridurre al minimo i giorni di degenza ospedaliera, come avviene in maniera esponenziale con l’ausilio della chirurgia robotica. Un sistema all’avanguardia come quello di cui ora è dotato l’ospedale, porta valore all’intero territorio del Circondario, e l’avvio dell’importante collaborazione di rete con altri attori come l’Azienda Osp.Univ. Sant’Orsola Malpighi e l’Ausl di Bologna, andrà ad arricchire non solo la nostra comunità, ma tutta la città metropolitana in termini di riduzione di liste di attesa e di opportunità formative per i professionisti coinvolti”.

Hanno poi preso la parola il dott Emilio Emili, Direttore del Dipartimento Chirurgico ed il dott. Michele Masetti, direttore dell’UOC Chirurgia Generale dell’Ausl di Imola, esprimendo grande soddisfazione per il primo mese di interventi con il sistema robotico.

“Si tratta di una conquista metropolitana – ha affermato il dott Emili – i nostri  Urologi, alcuni già formati, stanno lavorando insieme, in stretta collaborazione con i colleghi bolognesi, per formarsi ed accrescere in sinergia le proprie competenze. Con il sistema robotico, è stata messa a disposizione del cittadino la possibilità di accedere a cure ancora migliori ed innovative, all’interno del proprio territorio”.

“Abbiamo lavorato per mesi in piena collaborazione con la Direzione Generale e il Territorio, Sindaco compreso per ottenere questo epocale cambiamento e ne sono veramente contento - continua il dott. Masetti - Professionisti di altri ospedali verranno a Imola per formarsi all'utilizzo della piattaforma robotica in Chirurgia Generale, puntiamo ad avvalerci della piattaforma robotica in un numero sempre maggiore di interventi a beneficio dei pazienti".

“La prima cosa che mi preme sottolineare – ha detto nel suo intervento il dott. Rodolfo Ortolani, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola – è che il nostro contributo non deve essere considerato come una donazione, ma piuttosto come il risultato di un progetto, di uno stretto lavoro di collaborazione con l’Ausl mirato a venire incontro alle esigenze della nostra comunità. Uno dei ruoli della Fondazione è quello di comprendere e capire quali siano e dove siano i bisogni e soddisfarli utilizzando procedure specifiche e giungendo a risultati come quello che presentiamo questa mattina. Con l’Ausl, l’Amministrazione Comunale e la Regione abbiamo valutato questo percorso ed abbiamo deciso di puntare su questo importante progetto che siamo certi andrà ad aumentare l’attrattività dei pazienti e dei professionisti verso i servizi imolesi. Senza l’intervento della Fondazione tutto questo non sarebbe stato possibile.”

"Dotare la nostra Ausl di Imola della piattaforma robotica "Da Vinci" Xi significa porre all’avanguardia il polo chirurgico del nostro ospedale, garantendo terapie chirurgiche innovative e mini invasive, che moltiplicano l'efficacia della cura – ha sottolineato Marco Panieri, sindaco di Imola e presidente del Nuovo Circondario Imolese - Un valore aggiunto importante che qualifica e rafforza la sanità imolese e l'AUSL di Imola grazie a risorse strumentali fondamentali e ad un accordo con l’Azienda Ospedaliera di Bologna Policlinico di Sant’Orsola finalizzato, fra l’altro, a ridurre i tempi di attesa e assicurare la formazione specialistica innovativa. Per questo voglio ringraziare tutti i soggetti che hanno reso possibile questo risultato, in un gioco di squadra che ha coinvolto la Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, la Regione Emilia-Romagna, l’Ausl di Imola e l’Azienda Ospedaliera di Bologna Policlinico di Sant’Orsola, finalizzato a garantire assistenza e cura sempre migliori per i nostri cittadini”.

A conclusione della conferenza ha preso la parola l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna, Raffaele Donini.

“Vorrei ringraziare il Sindaco Panieri, il primo che mi ha parlato del sistema chirurgico robotico Da Vinci Xi, la Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, per lo straordinario supporto, la Direzione Generale dell’Ausl di Imola e tutti i professionisti, per il raggiungimento di questo importante obiettivo, che rappresenta una straordinaria opportunità sia per il territorio imolese che per la Città Metropolitana – commenta l’Assessore – La qualità, l’eccellenza e la generosità dei nostri professionisti sono uno dei valori fondanti del nostro sistema. Sono di ieri i dati del Ministero che indicano come la nostra regione, nell’anno della pandemia, sia comunque stata la regione più virtuosa di Italia a livello si sistema sanitario. Nell’anno della pandemia il sistema ha retto nonostante la situazione emergenziale in atto, e lo abbiamo fatto scoprendo modalità di lavoro nuove che non conoscevano confini, tutto il sistema era unito ed ha lavorato all’unisono. Questo dimostra che quando siamo uniti come territorio e in termini di reti cliniche, siamo più forti. Il sistema robotico installato un mese fa, rappresenta in pieno questa capacità di collaborazione. Grazie a questo sistema i cittadini del circondario imolese non saranno costretti a spostarsi dal loro territorio per accedere a cure di ancor più alto livello tecnologico, gioveranno inoltre di una sensibile diminuzione delle complicanze e della degenza ospedaliera post intervento. La previsione per quest’anno è di fare circa 250 interventi con l’ausilio del sistema robotico, numero che sicuramente aumenterà anche negli anni ad avvenire grazie alla contestuale formazione continua dei professionisti coinvolti. L’arrivo del sistema Da Vinci Xi – conclude l’Assessore – è stato voluto e sostenuto dalla Regione in virtù dell’appropriatezza e dell’adeguatezza del progetto, quella di Imola è una struttura su cui noi vogliamo continuare ad investire anche per il futuro.”

Il sistema Da Vinci Xi, la piattaforma robotica più evoluta e diffusa nel mondo, è attiva al Santa Maria della Scaletta di Imola esattamente da un mese. Obiettivo di frontiera della direzione aziendale già da qualche tempo, lo sviluppo ad Imola della chirurgia robotica ha trovato il sostegno della Regione Emilia-Romagna, che ha autorizzato l’investimento, e della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, che lo sosterrà per almeno 3 anni.  

Per l’Azienda USL di Imola l’introduzione della chirurgia robotica è la tappa fondamentale di un percorso che viene da lontano. Già da diversi anni, infatti, è grande l’impegno nello sviluppo professionale, organizzativo e strumentale per la diffusione della chirurgia laparoscopica, tecnica mini-invasiva grazie alla quale l’accesso alle cavità corporee e ai tessuti profondi avviene senza ricorrere alle grandi incisioni richieste dalla chirurgia tradizionale “a cielo aperto”, riducendo al minimo il trauma operatorio.  Una quota significativa di interventi sullo stomaco e sull’intestino, sull’apparato urinario e riproduttivo femminile e ancor più rilevante di interventi sulla colecisti e sulla parete addominale, sono oggi praticati nel presidio ospedaliero di Imola con tecniche video laparoscopiche. Complessivamente, oltre 400 interventi su base annua.
Nonostante i grandi progressi, questa metodica ha dei limiti oggettivi di sviluppo: una lunga e complessa curva di apprendimento, una manovrabilità limitata degli strumenti, una scarsa ergonomia del chirurgo ed una visualizzazione su schermo bidimensionale.
E’ proprio in risposta a questi limiti che la chirurgia robotica si presenta come evoluzione naturale della videolaparoscopica: attraverso piccole incisioni cutanee vengono inseriti nelle cavità corporee una telecamera 3D ad alta definizione ed alcuni strumenti miniaturizzati, poi assemblati a bracci robotici manovrati dal chirurgo attraverso una consolle.
Inizialmente pensata per assecondare le esigenze chirurgiche di accedere a distretti anatomici notoriamente difficoltosi con l’approccio laparoscopico, come la pelvi maschile, e quindi con indicazioni prevalentemente urologiche, la chirurgia robotica si è oggi evoluta al punto da permettere l’esecuzione di interventi complessi di tutti gli organi e visceri toraco-addominali.
Il robot riproduce gli stessi gesti del polso umano, consentendo libertà di movimento su 7 assi (a differenza dei 4 assi degli strumenti di laparoscopia convenzionale), ed una rotazione di quasi 360°, permettendo quindi di effettuare movimenti che non sarebbero altrimenti possibili.

La presenza di un primario di Chirurgia generale, il Dr Michele Masetti, già esperto in robotica; l’investimento nella formazione tecnica degli  urologi Dr Antonio Martinelli e Dr Francesco Costa diretti dal Dr Emilio Emili  direttore del dipartimento chirurgico e dell'UO Urologia  ed il recentissimo reclutamento del neo direttore di Ostetricia e Ginecologia, Dr. Stefano Tamburro, in servizio ad Imola dal prossimo primo marzo e che vanta un già solido curriculum in robotica ginecologica, è stata la strada intrapresa dalla direzione aziendale di Imola negli ultimi mesi, nella consapevolezza dei vantaggi che l’introduzione del sistema robotico avrebbe portato alla sanità del territorio.

L’autorizzazione regionale all’acquisizione della macchina, così come la scelta della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola di finanziarne il noleggio operativo triennale, si giustifica però nell’ambito di una più vasta strategia di costruzione di un’avanzata rete di chirurgia robotica regionale e metropolitana.

L’accordo già sottoscritto tra Azienda sanitaria di Imola ed Azienda Ospedaliera di Bologna Policlinico di Sant’Orsola impegna infatti le parti in un progetto comune di sviluppo della chirurgia robotica che contribuisca, tra l’altro, a contenere i tempi di attesa per interventi in elezione; realizzare progetti di ricerca in rete nel campo delle tecniche chirurgiche ed interventistiche d’avanguardia ed assicurare formazione specialistica innovativa.
L’accordo prevede che il robot chirurgico installato ad Imola, pur finalizzato prioritariamente a soddisfare le esigenze del bacino d’utenza distrettuale, sia messo a disposizione di un target più ampio, arricchendo la dotazione tecnologica metropolitana di piattaforme robotiche. Una vera e propria rete metropolitana di chirurgia robotica coordinata da IRCCS-AOSP di Bologna, governata da un board organizzativo per l’allocazione dei pazienti e degli interventi in rapporto alla complessità chirurgica e le comorbidità.

Per il 2023 si stimano circa 150 interventi l’anno per il bacino di Imola, e ulteriori 100 interventi l’anno svolti ad Imola dai professionisti del S. Orsola sul bacino metropolitano. La casistica robotica salirà a 300 casi/anno nel 2024 e a 350 casi/anno nel 2025. Questi volumi garantiranno sostenibilità, appropriatezza e curve di apprendimento per i professionisti coinvolti.

Ad oggi ad Imola sono stati eseguiti una dozzina di interventi di chirurgia colo-rettale e gastrica, tutti per diagnosi oncologica (una media di 3 a settimana) e tre interventi urologici di prostatectomia radicale.

La degenza post-operatoria media è stata di 2 giorni, e in tutti i casi il decorso operatorio si è rivelato meno oneroso in termini di dolore post operatorio e di recupero funzionale.  Gli interventi robotici prevedono, di fatto, incisioni minime, con notevole diminuzione di dolore, perdite di sangue, complicanze post chirurgiche oltre che migliori risultati estetici e funzionali.  

Questa prima breve esperienza dimostra la validità dell'approccio robotico sia rispetto alla laparotomia (ad addome aperto) sia alla laparoscopia.

Il 16 febbraio prossimo prende avvio la collaborazione tra l’Urologia di Imola e quella del Policlinico di Sant’Orsola con 2 prostatectomie radicali robotiche che saranno effettuate da un urologo dell’AOSP di Bologna e di un urologo di Imola in formazione continua.

Questa attività, che prevede inizialmente una seduta settimanale di 10 ore, sosterrà la riduzione delle liste di attesa del Policlinico S. Orsola, in particolare per i pazienti assistiti dall’Azienda USL di Imola, che riceveranno così una risposta di prossimità, contribuendo parallelamente a formare sul campo i chirurghi delle équipe imolesi che beneficeranno dell’affiancamento di chirurghi esperti dell’AOSP.

Per quanto riguarda la formazione, l’équipe medica della chirurgia generale ha già avviato il training per intervenire con il robot e 2 chirurghi saranno autonomi all'utilizzo della piattaforma robotica entro la fine del 2023.

Inoltre, tutto il personale di sala operatoria, inclusi gli anestesisti, gli infermieri di sala ed il personale addetto alla sterilizzazione hanno avviato la formazione specifica, che prevede anche l’utilizzo di piattaforme virtuali di training e di piattaforme robotiche esterne. E’ così assicurata un’adeguata preparazione e certificazione antecedente alla fase clinica, in modo da garantire le performance dei chirurghi, minimizzare le complicanze peri-operatorie, accorciare le curve di apprendimento e massimizzare i benefici per i pazienti. Il percorso prevede una formazione prima teorica e poi pratica con o senza simulatore, con un periodo di osservazione e poi di affiancamento in sala operatoria.

 

Ultimo aggiornamento pagina:
10 Febbraio 2023
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