La Giornata Mondiale senza Tabacco è un’occasione importante per sensibilizzare la popolazione sui rischi del tabagismo e sull’importanza di smettere di fumare. Ogni anno, questa iniziativa promossa dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) accende i riflettori sulle conseguenze del fumo e incoraggia governi e comunità a rafforzare le politiche di prevenzione.
L’ Ausl di Imola, da sempre impegnata nella tutela della salute pubblica, partecipa attivamente con una mostra speciale (visitabile dal 31 maggio ndr) all’ingresso della Casa della Comunità di Imola, che ripercorre la storia della lotta al tabagismo e le strategie adottate dall’OMS per contrastarlo.
“Questa esposizione – spiega la dottoressa Cecilia Guizzardi, referente dei Progetti contro il tabagismo del Dipartimento di Sanità Pubblica – vuole evidenziare quanto il tabacco e la nicotina inducano una forte dipendenza e i danni sul nostro organismo siano accertati da tempo. I poster scelti per la mostra si concentrano su questi aspetti. Oggi le industrie produttrici hanno affinato le strategie di marketing con prodotti alternativi, come le sigarette elettroniche o quelle a tabacco riscaldato, spesso pubblicizzate come meno dannose. Tuttavia queste soluzioni possono ingannare il consumatore e favorire l’iniziazione al tabagismo, soprattutto tra i più giovani. Il fumo danneggia gravemente i polmoni, il cuore e i vasi sanguigni, aumenta il rischio di ictus ed è cancerogeno. Inoltre accelera l’invecchiamento del corpo”, aggiunge la dottoressa.
Ma come fare per smettere? “La prima regola è volere e non rimandare: fissare una data e impegnarsi è il primo passo verso il cambiamento. Gli eventuali sintomi di astinenza, come irritabilità e insonnia, sono temporanei e gestibili. Già dopo poche ore dall’ultima sigaretta, il corpo inizia a riprendersi, e nel giro di pochi giorni si riscoprono il piacere del gusto e dell’olfatto, si respira meglio e si ha più energia. Affrontare il percorso – conclude Guizzardi - con uno stile di vita sano, un’alimentazione equilibrata e attività fisica piacevole aiuta a consolidare i benefici. Ma spesso non basta. Il fumo è una dipendenza. C’è bisogno di assistenza. Smettere di fumare significa investire sulla propria salute e qualità di vita.”
Alla Casa di Comunità di Castel San Pietro Terme, è attivo il progetto di disassuefazione dal fumo. "Promuovere corsi antifumo sul territorio è una priorità delle Case della Comunità - spiega Sabrina Gabrielli, direttrice assistenziale dell’Ausl di Imola - per offrire ai cittadini un supporto concreto nella lotta al tabagismo. A Castel San Pietro Terme abbiamo avviato questo percorso dal 2019 grazie alla formazione di infermieri che, con dedizione, hanno accolto questa nuova sfida accanto alla loro attività quotidiana di assistenza.
Partecipare al programma è semplice, ma fondamentale è la motivazione: chi sceglie di smettere di fumare intraprende un cammino che porta benefici immediati e duraturi alla salute."
Il percorso per smettere di fumare prevede 4 step fondamentali:
· Iscrizione telefonica allo 0516955238, lasciando i propri riferimenti per essere richiamati;
· Colloquio individuale e counseling motivazionale (circa 30 minuti);
· Corso di disassuefazione: 8 incontri settimanali di gruppo (2 ore ciascuno);
· Follow-up telefonico a 3, 6 e 12 mesi dal termine del corso.
"Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti finora - conclude Gabrielli -. Abbiamo registrato nei corsi effettuati negli anni, circa 45 iscrizioni, idonei 26 che hanno partecipato e completato il percorso, 23 hanno mantenuto l’astinenza dal fumo. Abbiamo circa l’89% di successo ai follow-up e questo ci motiva ulteriormente ad espandere e a continuare questa esperienza."
Torna il concorso regionale "Scuole Libere dal Fumo", rivolto agli istituti secondari di I e II grado aderenti alla Rete Scuole che Promuovono Salute Emilia-Romagna. Organizzato dal Gruppo Regionale Tabagismo, in collaborazione con Luoghi di Prevenzione e Istituto Oncologico Romagnolo, l’iniziativa rientra nelle strategie della Regione Emilia-Romagna per la prevenzione e la lotta al tabagismo.
L’edizione 2025 introduce un riconoscimento speciale anche per i percorsi didattici delle scuole primarie. Gli studenti partecipanti, attraverso la creazione di elaborati grafici, testuali e digitali, potranno approfondire il tema del fumo e dei suoi rischi per la salute, stimolando una riflessione critica e consapevole.
L’esperienza dell’IC1 di Imola
Il gruppo di lavoro dell’Ausl di Imola, coordinato dalla dottoressa Tiziana Campione, referente del programma regionale PP01, “Scuole che Promuovono Salute”, presso il Dipartimento di Sanità Pubblica, si complimenta con l’Istituto IC1 che fa parte della rete di “Scuole che promuovono Salute”, per aver aderito, anche quest’anno, con grande entusiasmo al concorso, “Scuole libere dal fumo”, promosso dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con LILT, Isti-tuto Oncologico Romagnolo, distinguendosi con un elaborato di grande impatto, tanto che giovedì 29 maggio 2025, l’Istituto Comprensivo 1 di Imola, ha ricevuto un importante riconoscimento presso Luoghi di Prevenzione di Reggio Emilia.
Un premio, come spiega il Dirigente Scolastico dell’IC1, Gabriele Petrone, che racconta una storia di alleanze, di impegno quotidiano e di prevenzione vera, costruita a partire dalla scuola e sostenuta dalla Sanità Pubblica. A rappresentare l’Istituto e a ritirare il premio è stata Fiorella Penazzi, maestra e referente per l’educazione civica, da anni impegnata in percorsi che educano al benessere, alla consapevolezza e alla cittadinanza attiva. Insieme a lei, una comunità scolastica intera che ha saputo tradurre un messaggio di salute in azione educativa concreta, grazie anche al contributo fondamentale di tutti gli insegnanti e al supporto prezioso della professoressa Paglialonga, figura di riferimento nel progetto.
Il successo di questo progetto è anche il frutto della collaborazione strutturata e profonda con l’Azienda USL di Imola, da anni partner attivo delle scuole del territorio nell’ambito della promozione della salute. L’intervento dell’AUSL non si limita alla consulenza o alla fornitura di materiali, ma si concretizza in una presenza viva, competente e costante nelle classi: professionisti della prevenzione, educatori alla salute, operatori che offrono strumenti, visione, occasioni di dialogo e crescita.
È grazie a questa alleanza educativa tra scuola e sanità che l’IC1 ha potuto realizzare un progetto di reale impatto, capace di parlare ai ragazzi con linguaggi creativi ed efficaci. Gli elaborati (slogan, disegni, riflessioni) raccontano un impegno autentico: educare non solo a dire no al fumo, ma a dire sì alla cura di sé, alla libertà di scelta, alla responsabilità verso la propria salute e quella degli altri.
L’IC1 di Imola si è distinta tra i vincitori per la qualità, l’originalità e la forza educativa del suo progetto, diventando esempio virtuoso di come la promozione della salute possa nascere e crescere nel cuore della scuola, quando è sostenuta da un’intera comunità.
“Una scuola che educa alla salute è una scuola che semina futuro – ribadisce il Dirigente Scolastico Gabriele Petrone -questo premio è il risultato di una comunità che crede nella crescita integrale dei ragazzi: unire sapere, benessere e responsabilità è il nostro modo di fare scuola. Lavorare insieme all’Ausl di Imola ci ha permesso di dare forma a un progetto vivo, condiviso e potente. Quando le istituzioni camminano insieme, ogni bambino trova più facilmente la strada verso un domani libero e consapevole.”
Questo riconoscimento non è solo motivo di orgoglio per l’IC1, ma anche per l’AUSL di Imola, che conferma il suo ruolo strategico di presidio educativo del territorio, a fianco delle scuole e delle famiglie. La prevenzione, quando vissuta in modo partecipato, condiviso e competente, non è un messaggio astratto, ma un’esperienza concreta che accompagna bambini e ragazzi nella costruzione della propria identità e del proprio futuro. Educare alla salute è educare alla vita. E farlo insieme, scuola e sanità pubblica, rende ogni passo più profondo, più efficace, più duraturo.