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Contesto di riferimento

Territorio

 

L'analisi del contesto socio-demografico ed economico solitamente funge da supporto alla definizione di priorità ed esigenze traducibili in programmi strategici di sviluppo del territorio. Ubicazione, viabilità, caratteristiche e collocazione geografica del territorio divengono importanti per l'influenza esercitata sia sui flussi di mobilità sanitaria all'interno dell'area aziendale, ma anche da e verso i territori confinanti (come specificato in Sezione 2).

L'estensione territoriale della AUSL di Imola, con i suoi 787 Kmq, rappresenta un'area di confine tra l'Emilia e la Romagna, tra i territori bolognese da una parte e ravennate-ferrarese dall'altro.

Come specificato con maggior dettaglio nel paragrafo 1.3, l'aspetto cui maggiormente porre attenzione è un'inversione di tendenza registrata già nel 2010, ovvero la forte contrazione che ha subito la crescita della popolazione residente nel Nuovo Circondario Imolese.

Un bacino attestatosi al 31/12 sulle 132.641 unità di cui 64.764 maschi (48,8%) e 67.877 femmine (51,2%). Poco più di un cittadino residente su due vive nel comune di Imola, anche se l'assorbimento % di questo comune sul totale dell'intero circondario nel confronto 2011-10 è in calo (2011:52,23 vs 2010:52,37). Nell'ultimo anno, piccolo incremento per Castel San Pietro Terme, l'unico comune a crescere in collina assieme a Fontanelice, ma soprattutto Medicina passato dal 12,63% del 2010 al 12,71 del 2011, che svetta nella pianura seguito da Castel Guelfo l'altro comune con segno +. Fermo restando, per gli ovvii motivi legati all'offerta lavorativa, la forte attrattività dei centri più grandi, dal 2004 (una sorta di "anno 0" per l'ingresso di Medicina) il demo-aumento si è concentrato nei territori di Medicina, Castel Guelfo, Dozza e Casalfiumanese. Se per i primi tre comuni, la chiave di lettura risulta essere la posizione altamente strategica, indotta dalla forte connessione/relazione alle reti di viabilità verso la polarità bolognese e nel contempo la contiguità con Imola, per l'ultimo, al di là della caratterizzazione che ne ha fatto un piccolo polo industriale di Vallata, sembra trattarsi di un mix di fattori.

La densità di popolazione - uno dei principali indicatori territoriali ai fini della valutazione delle attività - risulta in leggero aumento nella maggioranza dei comuni e sostanzialmente riflette le dinamiche sopracitate.

 
Tabella 1.1 - Superficie e densità demografica nei Comuni dell'AUSL di Imola al 31/12/2011 e confronto 2010
Tabella 1.1 - Superficie e densità demografica nei Comuni dell'AUSL di Imola al 31/12/2011 e confronto 2010
 

Imola, con un dato da anni superiore alla media provinciale, raggiunge la densità di 338 abitanti per Kmq. Diametralmente opposta la densità abitativa del comune di Castel del Rio, pari a circa 24 residenti/Kmq. Gli incrementi 2011 di questo indicatore riguardano principalmente Castel Guelfo e Dozza attestatisi rispettivamente a 152,89 e 269,93 residenti/Kmq. In rialzo di una unità pro Kmq, anche Medicina, ma qui la vastità territoriale (159 kmq) tende a limitarne la densità abitativa. Tutti i valori di questi comuni sono inevitabilmente correlati ai fenomeni migratori di quest'ultimo quinquennio che hanno contraddistinto queste realtà più di altre.

Incrociando i dati in Tabella 1.1 con i quelli in Figura 1.2. si desume (escludendo le zone centrali ad alta densità urbana prospicienti i capoluoghi di provincia) una densità abitativa di pianura del territorio imolese poco al di sopra della media dell'area padana emiliano-romagnola (227,9 ab/kmq). Tale caratteristica si amplifica nettamente nel confronto con le analoghe zone collinari sia centro emiliana che romagnola forlivese-cesenate.

 
Figura 1.2 - Distribuzione dei Comuni della AUSL di Imola per zona altimetrica e densità e mappa della popolazione e della densità media regionale
Figura 1.2 - Distribuzione dei Comuni della AUSL di Imola per zona altimetrica e densità e mappa della popolazione e della densità media regionale
 

Fonte: elaborazione ERVET - Emilia Romagna su dati ISTAT 2010

Come verificato dai dati regionali, si inizia ad abbozzare a livello RER un lieve aumento della collina a discapito della pianura indotto dai flussi migratori dell'ultima generazione, dai costi abitativi minori rispetto alle città e, marginalmente, da scelte di vita diverse connesse a nuove opportunità lavorative legate ad aziende agrituristiche ed a nuove forme di agricoltura. A questa particolarità sembra si stia uniformando lentamente anche il circondario imolese.

I +250 nuovi residenti distribuiti nei 5 comuni collinari, nel confronto col 2010, sembrano testimoniare un inizio di inversione di tendenza. Arginata grazie ad una "nuova politica dell'abitare" promossa in questi anni dal Governo Locale, attraverso opere di rigenerazione urbana messe in campo anche da numerosi comuni collinari, si conferma leggermente in diminuzione la dispersione abitativa: il 67,6% circa della popolazione circondariale vive nei 10 centri urbani dei comuni, il restante 32,4% è distribuito tra Frazioni ed insediamenti sparsi.

 

1.1.1 Collocazione geografica, viabilità ed infrastruttura

Di primaria importanza, come volàno per l'impulso e l'innovazione, è l'asse via Emilia, via Selice-Montanara e le due strade perpendicolari alla via Emilia, che da Castel San Pietro Terme e da Toscanella raggiungono l'autostrada.

Sette Comuni su dieci sono attraversati da queste due importanti direttrici alle quali si aggiunge l'arteria autostradale A14 con i due caselli di Castel San Pietro Terme e di Imola. 

Le analisi condotte sulla viabilità hanno evidenziato però una criticità viaria, collegata alla mancanza della complanare di Sud-Ovest progettata in parte, cui potrebbe inserirsi l'arteria "Bretella passante imolese" non ancora completata. Gli stabilimenti ospedalieri di Imola e Castel San Pietro Terme collocati nella direzione segnata dalla S.S. Emilia sono ben bilanciati dal punto di vista posizionale dai Poli Sanitari di Medicina (per la pianura del nord-ovest) e Borgo Tossignano (per la valle Santerno di sud-est), entrambi altamente strategici per una risposta ai bisogni sanitari. La Valle del Santerno, corrispondente al 5% del territorio provinciale, si incunea in un fondovalle terrazzato a prevalenza rurale che include una cospicua parte del "Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola"; pur offrendo forti connotazioni paesaggistiche con buone potenzialità turistiche, risulta sfavorito, proprio per la sua conformazione geo-fisica, al potenziamento dei servizi e del tessuto economico. Tuttavia, non sempre la grande estensione territoriale e la vicinanza ai grossi centri urbani sono sinonimo di eccellenza, se non associati ad altri standard pro abitante, come risulta, da un'interessante e seppur parziale tabella (Figura 1.3) inserita in un studio della Provincia di Bologna del 2007.

Infatti secondo una batteria di parametri infrastrutturali in mq (istruzione, rete civico-religiosa, verde pubblico, parcheggi) gli standard migliori, in un contesto comunque altamente qualificato a livello generale, sono appannaggio di Castel S. Pietro, Casalfiumanese e Castel del Rio nell'ordine.

 
 

Risulta quindi imprescindibile anche dal punto di vista sanitario, un disegno articolato di rete di servizi, compatibile con l'evoluzione strutturale, tecnologica e non ultimo delle politiche energetiche, delineato non solo a livello regionale, ma anche a livello di Area Vasta Emilia Centro. Quadro complessivo recepito nell'ultimo Piano Strategico e Attuativo Locale 2010 - 2013, documento di pianificazione aziendale fonte di indirizzi di governo ed organizzativi.  


Ultimo aggiornamento pagina:
12 Aprile 2019
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