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Contesto di riferimento

Popolazione

Struttura demografica della popolazione residente

Le rappresentazioni utilizzate in questo paragrafosono basate sui dati conferiti dalle anagrafi comunali e, per il livello regionale,da quanto attinto dalle banche dati dei portali tematici Saluter e Statistica.

 
 

Anche nel 2012 si registrata la contrazione dellacrescita della popolazione residente nel territorio del circondario imolese. Ilbacino dei residenti si attesta al 31/12/2012 su 133.219 unità, di cui 64.937maschi (48,7%) e 68.282 femmine (51,3%). Poco più di un cittadino residente sudue, vive nel comune di Imola. L'assorbimento di questo comune sul totaledell'intero circondario si attesta nel 2012 al 52,38% (2011: 52,23). In valoriassoluti, dei 578 residenti in più rispetto al 2011, Imola ne ha richiamati500. Proprio per il ruolo di attrattività di Imola, diminuisce la percentualedi incidenza degli altri comuni nel contesto complessivo.
La dinamica di lungo periodo, interpretata dallacurva sottostante, mostra come il flusso incrementale, dal 2004, si siaaffievolito, attestandosi in corrispondenza dell'ultimo anno ad un 0,44% sul2011 (+ 578 unità), meno di 100 residenti circa nelconfronto 2011 - 2010.

 
 

L'assetto demografico 2011 del nostro territorio hatrovato conferma anche nel 2012. Il flusso immigratorio della componente straniera residente,anch'esso ridottosi considerevole, ha quasi coperto l'esiguo aumento in terminiassoluti della popolazione, più concentrato su alcune zone rispetto ad altre.Nei comuni Castel del Rio e Casalfiumanese (vallata) e Dozza, Mordano (pianura)è presumibile ci sia stato un effetto combinato: l'attenuazione dei flussimigratori ed una contemporanea fuga di popolazione produttiva in cerca di opportunitàlavorative (vedi anche report dell'Osservatorio Economico del Nuovo CircondarioImolese).

 
 

La peculiarità di Castel Guelfo che, seppur conuna componente straniera sotto alla media circondariale, nel confronto2012-2010 ottiene un +2,7%. Anche Borgo Tossignano e Fontanelice si attestanovicini al 2%. In conclusione, nel confronto 2012-2010 sono 4 i comuni con unvariazione di segno negativo oppure uguale a "0".  
La Tabella 1.6 riportano, per fasce d'età, la popolazioneresidente (al 31/12). 

 
 

Analizzando la distribuzione per macroaggregazioni dietà, per individuare il "carico sociale" e la ricaduta attesa sui consumisanitari, si osserva che:

 
  • ilmacro-aggregato ad elevato impatto sul sistema sanitario (classi 0-13, =>65)aumenta leggermente grazie alle classi anziane e grandi anziani (36% dellapopolazione residente).
  • Laclasse 14-64, ad alta produttività e basso impatto sul sistema sanitario,continua il trend di flessione nelconfronto 2012-2011 (64,1% della popolazione residente).
 

La piramide d'età (Grafico 1.7) mostra come la distribuzioneper classi di età veda una prevalenza della popolazione maschile fino allafascia di età comprendente i 44 anni (incidenza e  prevalenza maggiore di nati maschi, grazieanche alla particolarità legata agli stranieri residenti). Diametralmenteopposta la tendenza femminile, che grazie ad un incidenza percentuale piùelevata e multifattoriale in tutte le fasce di età, recupera il gap demografico nei confronti dell'altrogenere fino all'età mediana, per poi distanziare sensibilmente fino ad 85 eoltre, la numerosità maschile. Dall'analisi risulta come l'età media ed anchemediana della popolazione residente del bacino del Circondario Imolese sia di44 anni per i maschi e di circa 47 per le femmine.

 
 

Anziani e grandi anziani

Lo scenarioriferito alla popolazione anziana evidenzia, in analogia con l'andamento regionalee nazionale, un costante e generalizzato aumento. I tassi di crescita 2002 e2012, se da un lato dicono questo, dall'altro lasciano trasparire alcunielementi di variabilità in funzione della fascia anziana considerata. Adesempio, Borgo Tossignano, dove il ricambio generazionale alimentato dallacomponente straniera, in un contesto di alta mortalità nella classe limite,mantiene basso i delta percentuali nelle classi >=65 e >=75, rendendonegativo il delta nella classe >=85; oppure Casalfiumanese e Castel Guelfocon un incremento notevolmente dei propri grandi anziani (+ 65,7% e 63,3%). Rispettoal valore aziendale, la fascia di popolazione =>75 anni mostra una sorta distallo incrementale di lungo periodo (+20,7%), mentre la dinamica deicosiddetti over 85 è contraddistinta da un ascesa che ha portato il differenzialerispetto al 2002 a +35% circa.

 
 

I Grafici 1.9focalizzano l'indice d invecchiamento della popolazione circondariale (pop=>65), nonché l'incidenza percentuale sul totale della popolazione, dellealtre due classi di riferimento della popolazione anziana a confronto conquelli medi regionali.

 
 

Dopo la debole contrazione del 2011, sembra che la quotaanziani (=>65 anni) abbia nuovamente ripreso la sua ascesa, posizionandosisui livelli più alti del trend, inoltre le curve del livello imolese eregionale tendono a sovrapporsi identificando la stessa incidenza. Circa unimolese su 4 ha oggi "l'etichetta di anziano". La struttura demograficariferita agli over 75 anni, vede ancorail territorio imolese al di sopra del dato medio regionale (12,05% vs 11,72% 2012), anche se questa classe aumentacon minor intensità per l'effetto combinato mortalità ed estraneità della medesimadai flussi migratori di cittadini stranieri. La curva dei grandi anziani(>=85) conosce solo rialzi. Vi sono elementi per affermare che il valoremedio regionale e quello imolese, attualmente sul 4% scarso dell'interapopolazione, procederanno appaiati.

 

Aspettativa di vita

L'indicatorerelativo all'allungamento della vita media, espresso dal numero medio di anni divita residua ad una certa età, rappresenta un importante indicatore di salute euna sfida per i sistemi sanitari. L'innalzamento della longevità ha comportatoil fronteggiare problematiche a questa correlate, per certi versi sconosciutefino al decennio precedente. Tutto ciò rende ancora più importante considerarela speranza di vita alla nascita - stimata in aumento nel prossimo trentennioin Regione - tra i parametri ascrivibili all'incremento del benessere.
Anche nel triennio2009 - 2011 la speranza di vita continua il ciclo ascendente sia tra gli uominiche tra le donne, pur con alcune differenze (Tabella 1.10):

 
  • Rispettoal triennio 2008-2010, il gap tra ilgenere maschile e quello femminile in termini vita attesa alla nascita,continua ad assottigliarsi e maggiormente a livello della Provincia di Bolognarispetto alla Regione. Il differenziale in termini di anni si posiziona sui 4con un variazione % per i maschi, in ambedue i livelli territoriali di circamezzo punto. 
  • Maggioreil recupero del genere maschile sul femminile per ciò che concerne la speranzadi vita a 65 anni. La variazione in aumento risulta essere dell'1,21 (ProvinciaBo) e dello 0,95% (RER). Le femmine si "fermano" rispettivamente a 0,47% e0,61%.
 
 

Natalità

L'immagine di unaregione e di un territorio aziendale con una natalità in leggera crescita èstata attuale fino al 2010. Natalità e fecondità comunque, fino a quel periodo,non sono mai riuscite a compensare le perdite naturali (decessi). In seguito, stantela congiuntura economica sfavorevole che ha avuto innegabili ripercussionisulla variabile natalità in generale, il tasso grezzo nel biennio 2011 - 2012ha subito una frenata in ambedue i livelli territoriali, rimanendo in questidue anni stabile. Se la flessione a livello RER appare meno pronunciata a fardata dal 2010, il circondario imolese, perdendo quasi un nato ogni 1.000abitanti, raggiunge nel 2012 il valore di 8,9 nati su 1.000 abitanti (9,1valore RER stimato).

 
 

Stranieri

Come già anticipato, la dinamica della popolazione residentesi affida oramai alla sola componentestraniera, onde evitare una sorta di "recessione demografica". Il flusso dicittadini stranieri in ingresso, che nel recente passato era aumentato, ora pursostenuto, non cresce più a quei livelli, rimanendo nel confronto 2012-2011,sotto il 5%.
Le 12.948 unità, al 31/12/2012, costituiscono l'ammontarecomplessivo della cittadinanza estera residente nei 10 comuni del circondario:quasi un residente su 10 (9,72% della popolazione complessiva). La distribuzione per genere, registra unaprevalenza femminile (53% circa), in linea con quanto avviene in regione. La"quota rosa" è più consistente è Casalfiumanese con il 57%, non a casonell'ultimo decennio questo comune ha riscontrato un aumento di anziani e ciòpotrebbe suggerire una relazione col fenomeno "badanti".
Il Grafico 1.12 illustra la distribuzione nel corso degliultimi 8 anni. Il trend mostra unapopolazione più che raddoppiata, ma con una curva che in corrispondenzadell'ultimo triennio, vede perdere la propria inclinazione al rialzo. Nel 2011,per la prima volta i residenti stranieri sono aumentati più della popolazionecomplessiva e nel 2012 ciò non si ripete solo per poche unità.

 
 

Risulta una maggior consistenza di cittadini esteri neiterritori di Castel del Rio (14,4%), Fontanelice e Borgo Tossignano (12,4%) eMordano (11,4%). Si tratta di una popolazione prevalentemente in fascia attiva:circa il 95% appartiene al range età0-59 contro il 68% di quella italiana. L'incidenzadella popolazione straniera, in ambedue i livelli del confronto 2004-2012, èpiù che raddoppiato e la forbice tra i due è aumentata a favore del livelloregionale (Grafico 1.13).

 
 

Il Grafico 1.14evidenzia la fotografia degli stranieri all'1/1/2012 (per criterio diomogeneità) sulla base delle macroaree geografiche di provenienza. Ladistribuzione in ambito aziendale non si discosta dal livello regionale, se nonper alcune limitate particolarità.
Il livello imoleserisulta "prediletto" in termini di quote percentuali dalla componente europea (UE- extra UE 27) e nord africana che risultano più consistenti anche rispetto alterritorio regionale.

 
 

La regionepolarizza invece in ingresso grosse fette di cittadinanza con etnia indo-asiatica.La struttura per fasce di età è quasi sovrapponibile tra il livello aziendale eregionale (Grafico 1.15).

 
 

Famiglie

La nuova dimensione della famigliaitaliana mostra un "ridimensionamento" nella numerosità media dei componenti. La"famiglia locale", in termini di composizione media mostra sostanzialmente unatenuta con livelli leggermente più alti di quelli in regione (AUSL Imola 2,29 vs RER 2,23) Nel confronto 2013-2008solo Castel del Rio e Fontanelice hanno aumentato, in controtendenza, la propriacomposizione media familiare. La classica famiglia imolese, di 2,3 abitanti pernucleo, si colloca poco al di sopra del livello medio regionale (2,2), mentre inuclei delle famiglie residenti negli altri comuni, grazie soprattutto all'altaincidenza straniera, tendono tutti al superamento della media circondariale.


Ultimo aggiornamento pagina:
12 Aprile 2019
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