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Governo della ricerca e innovazione

Le azioni per l'esercizio della governance della ricerca

L'attività di ricerca costituisce condizioneessenziale per lo sviluppo ed il miglioramento continuo della qualità deiservizi sanitari, in quanto permette da un lato di porre il servizio sanitarioin grado di accogliere, in modo tempestivo, efficace e compatibile con ilproprio contesto clinico-organizzativo, le innovazioni che la ricerca propone edall'altro, di orientarne le applicazioni verso i bisogni assistenzialiprioritari. La definizione delle attività qualificabili come "ricerca"riconosce due diverse tipologie di attività: quelle aventi come scopoprincipale l'acquisizione, su specifici fenomeni oggetto di indagine, diconoscenze generalizzabili rivolte alla comunità scientifica e quelle (talvoltadefinite come attività di valutazione) aventi come finalità primarial'acquisizione di conoscenze destinate a contribuire al miglioramento dellecapacità di governo dei problemi assistenziali in uno specifico contesto. Entrambele tipologie devono poter essere realizzate secondo modalità che negarantiscano la attendibilità (e quindi mediante procedure esplicite estandardizzate, funzionali a garantirne la riproducibilità e altri elementi divalidità tecnico-scientifica). Le azioni necessarie per gestire in modosostanziale una funzione di governancedella ricerca all'interno dell'azienda, sono: predisposizione distrumenti aziendali per la governancedella ricerca e della innovazione; messa a punto di una anagrafe aziendale deiprogetti di ricerca clinica e sanitaria e di un archivio della documentazionescientifica prodotta; costituzione di un BoardAziendale per la Ricerca e l'Innovazione; valorizzazione dei professionisti el'impegno a sostenere le attività di ricerca; relazioni con i finanziatoriesterni.
Nelladefinizione e nello sviluppo di queste ulteriori iniziative finalizzate aconsolidare il sostegno alle attività di ricerca, va riconosciuta la necessitàdi una privilegiata interlocuzione con il Sistema delle Università dellaRegione, per quel che riguarda le

 

Attività di ricerca nell'AUSL di Imola

Nel 2012, l'AUSL di Imola ha approvato ed avviato - da sola o in partnership con altre Aziende sanitarie,Regione e Università - i progettidi ricerca e di innovazione clinico - organizzativa, riepilogati in Tabella 6.1, dove si riportano i costi, ifinanziamenti dedicati e il numero di professionisti coinvolti.

 
 

Studi sperimentali e osservazionali

Icinque studi approvati nel corso del 2012 sono stati condotti rispettivamente dalleUnità operative di Pediatria(2 studi), Gastroenterologia, Nefrologia e Dialisied Oncologia. Il primostudio, condotto dalla Pediatriae dal titolo "Diarreaemorragica da E. Coli produttore di Shiga-liketoxin (STEC) e sindrome emolitico uremica: epidemiologia, caratteristichedi virulenza, fattori di rischio nella Regione Emilia-Romagna", è uno studioosservazionale che vede come Centro promotore la Nefrologia Pediatricadell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna e la collaborazione delServizio di Sanità Pubblica e Servizio Veterinario e Igiene degli alimentidell'Assessorato Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna.
Lo studio mira adanalizzare il quadro epidemiologico delle infezioni da Escherichia Coli, conparticolare riferimento ai casi caratterizzati da sindrome emolitico uremica,malattia rara che può insorgere in corso di infezioni enteriche da stitipi diE. Coli produttori di Stx (STEC) e causa di insufficienza renale acuta, per laquale esiste un sistema di sorveglianza che fa capo, dal 1998, ad un registronazionale a cui aderiscono la maggior parte dei centri di nefrologia pediatricaitaliani.
Il secondo,sempre condottodalla Pediatria, Progetto SpeNK "Il neonato e il bambino ad altacomplessità assistenziale", è uno studio osservazionale sviluppato nell'ambitodel Programma Regione - Università 2010 - 2012, di cui si riferisce nel paragrafosuccessivo.
Lo studio condotto dall'Unitàoperativa Gastroenterologia èuna sperimentazione clinica e riguarda il miglioramento dell'accuratezzadiagnostica dell'agoaspirazione ecoendoscopica attraverso la misurazionedell'espressione del fattore pancreatico-duodenale PDX 1.
Lo studio condotto dall'Unitàoperativa di Nefrologia e Dialisiè una sperimentazione clinica che riguarda la terapia con bardoxolone metilenei pazienti con insufficienza renale cronica e diabete di tipo 2. Il quinto, "Beaware" studioosservazionale condotto dall'Oncologia, ha come obiettivo primario quello divalutare, nel trattamento del tumore metastatico del colon-retto, laproporzione di pazienti che interrompono la somministrazione di bevacizumab in accordo con isuggerimenti della scheda tecnica (a causa di progressione di malattia o eventiavversi imputabili a bevacizumab). Tuttigli studi sono stati approvatidal Comitato Etico del Policlinico S.Orsola - Malpighi con cui l'AUSL di Imolaha stipulato una apposita convenzione.

 

Principali progetti di ricerca aziendali e con altre Aziende

Programma Regione-Università 2010-2012

L'articolo12 del Protocollo di intesa Regione-Università del febbraio 2005 (Deliberadi Giunta n. 297/2005) ha previsto l'avvio di un programma di collaborazionetra Regione e Università per lo sviluppo di un'attività di ricerca finalizzataa sviluppare innovazioni scientifiche, nuove modalità gestionali, organizzativee formative. A questi finanziamenti possono accedere le AziendeOspedaliero-Universitarie per promuovere progetti di ricerca a cui possonoaderire tutte le aziende sanitarie della regione.

 
Progetto SpeNK - "Il neonato e il bambino ad alta complessità assistenziale

Questo progetto è stato avviato nell'ambito del Programma Regione-Università 2010-2012, area 2 "Ricerca per il Governo Clinico" -programma finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, nel corso del 2012.L'implementazione e lavalutazione delle dimissioni protette e dei percorsi integratiospedale-territorio nella provincia di Bologna, studio osservazionale prospetticocon popolazione residente nella provincia di Bologna. Tale studio nasce dallacollaborazione tra l'Azienda Ospedaliero Universitaria Sant'Orsola Malpighi,l'AUSL di Bologna, l'AUSL di Imola e il Dipartimento di Medicina e SanitàPubblica dell'Università di Bologna e prevede la conduzione di uno studioosservazionale prospettico "areabased" nella provincia di Bologna con il reclutamento di tutti ineonati dimessi con peso ≤ 1.000 gr e dei bambini/adolescenti dimessi per la primavolta con elevati bisogni assistenziali o patologia oncologica. Le dimissioniprotette e i piani di assistenza richiedono una forte integrazioneospedale-territorio con l'obiettivo di assicurare coordinamento tra i diversiservizi di cura per evitare duplicazioni assistenziali e garantire una migliorequalità di vita al bambino e alla sua famiglia. Il progetto permetterà diaggiungere nuove conoscenze sull'attuazione di dimissioni protette, percorsiassistenziali integrati e continuità delle cure nei confronti di neonati/bambinicon particolare bisogni di assistenza. Saranno sviluppati e validati nelcontesto assistenziale metodologie per l'individuazione di neonati e bambinicomplessi a partire dai flussi amministrativi correnti e questionari pervalutare l'attività di coordinamento del Pediatri di Libera Scelta e lapercezione e soddisfazione delle famiglie. Sarà inoltre messa a punto unametodologia per monitorare i consumi assistenziali della casistica trattata ela loro valorizzazione economica. Il progetto a livello locale è coordinato dalDirettore della Unità operativa Pediatria e Nido dell'AUSL di Imola. Ad oggi ineonati residenti nel comprensorio imolese dimessi dalla Pediatria e Nido ereclutati nello studio sono stati 5.

 

Fondo per la Modernizzazione 2010 - 2012

Due dei tre progettiafferenti al "Fondo per la Modernizzazione 2010-2012", nell'ambito dell'Area A - Progetti di sostegno alleiniziative di cambiamento direttamente conseguenti alle linee di indirizzoregionali, approvati dalla Regione Emilia-Romagna ad ottobre 2011 e dei qualil'AUSL di Imola rappresenta l'Ente capofila, sono entrati nella fase operativanel corso del 2012.

 
"Definizione di un percorso di continuità assistenziale per i minori in carico alla Unità Operativa di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza che accedono ad altri servizi sanitari al conseguimento della maggiore età".

Il progetto coinvolge i Dipartimenti di salutementale dell'Area Vasta Centro e si propone di costruire un percorsoassistenziale rivolto alla popolazione in carico alla Neuropsichiatriadell'infanzia e dell'Adolescenza (NPIA) nella fascia di età 14 - 18 anni conbisogni di salute che richiedono interventi di carattere socio-sanitario osanitario che diano continuità nel passaggio di presa in cura legato all'etàverso i servizi sanitari e socio-sanitari rivolti agli adulti, promuovendol'integrazione tra i servizi di riferimento.
Nel corso del 2012 sono stati effettuati diversiincontri tra gli operatori dei servizi coinvolti, con l'obiettivo di mettere aconfronto i rispettivi protocolli aziendali in essere per la presa in caricodella fascia di utenza individuata. Il modello organizzativo che è statocondiviso è quello delle Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM), modalitàdi relazione tra servizi sanitari e sociali prevista dal Piano attuativo perSalute mentale regionale 2009 - 2011 e finalizzata ad assicurare continuitàassistenziale tra i servizi e criteri di presa in carico uniformi e condivisidei giovani con bisogni di salute che richiedano interventi integrati sociosanitari e che mette in relazione l'attività dei servizi sociali e sanitari peri passaggi dei minori al Centro Salute Mentale, alla Medicina Riabilitativa,all'Azienda per i Servizi alla Persona (ASP), al SerT, coinvolgendo ilpaziente, la famiglia, il Pediatra di Libera Scelta e il Medico di MedicinaGenerale.

 
"Sviluppo di un modello clinico-assistenziale per intensità / complessità delle cure in area critica (area intensiva, semintensiva, terapia intensiva cardiologica)".

Tale progetto, per ilquale la Regione Emilia-Romagna ha concesso un finanziamento, rispondealla strategia regionaledi promozione e sviluppo dell'assistenza ospedaliera per intensità di cura.
In questo ambito si è consolidato il modello di assistenza dell'interaArea Critica ridefinendo la missiondella Terapia Intensiva Cardiologica (TIC) come area assistenziale ditipo semintensivo, con vocazione non solo cardiologica (accessi dai Centri diriferimento di pazienti con infarto miocardico acuto STEMI e SCA noSTE,ricovero dei casi STEMI non inviati ai centri di riferimento, incremento deiricoveri non coronarici come lo scompenso cardiaco) ma anche indirizzata altrattamento di pazienti cardiologici con comorbidità internistiche cherichiedano livelli di assistenza semintensiva. La mission è stata adattata ai nuovi requisiti specifici perl'accreditamento delle strutture cardiologiche (DGR 1802/2011). In questo modol'area Critica ha modificato il proprio assetto, integrando in sensotrasversale e interdisciplinare i posti letto di Rianimazione/Terapia Intensivae di Terapia Semintensiva.

 
"Assistenza da parte dell'ostetrica alla donna in gravidanza a basso rischio"

Nell'ambito dei Progetti per la Modernizzazione 2010 - 2012 rientraanche il progetto di "Assistenza da parte dell'ostetrica alladonna in gravidanza a basso rischio", capofilaAUSL Bologna, che fa riferimento alla DGR 1097/2011 "Presa in carico della gravidanza fisiologica a basso rischio daparte dell'ostetrica".Nelcorso del 2012 è statoistituito il gruppo di lavoro aziendale che ha validato la procedura digestione della presa in carico della gravidanza a basso rischio secondo ledirettive regionali. Il percorsodi presa in carico della gravidanza fisiologica da parte dell'ostetrica inregime di Day Service Ambulatoriale tipo 2 (DSA2), è rivolto alle donne cheaccedono al Consultorio Familiare dell'AUSL di Imola che abbiano una gravidanza"diagnosticata come normale da un soggetto abilitato alla professione medica" ai sensi dell'art.48 del D.Lgs. 206/2007. L'attività è partita a livello sperimentale nel corsodel mese di ottobre con la presa in carico di 5 donne gravide. E' stato anche effettuato un corso diformazione rivolto alle ostetriche del Consultorio Familiare ed organizzato inambito di Area Vasta Centro.

 

Programma Sperimentale sull'integrazione delle Medicine non convenzionali

L'Osservatorio regionale per le malattie NonConvenzionali dell'Emilia-Romagna (OMncER), istituito nel 2004, si ponel'obiettivo di sperimentare modelli di integrazione tra trattamenti sanitariconvenzionali e non convenzionali in alcuni ambiti di patologia laddovesussistono prove di efficacia e sicurezza. A tal fine sono stati promossi treprogrammi sperimentali.
Il 1° programma, conclusosi nel 2008, ha finanziato studi osservazionalidi piccole dimensioni e su baseaziendale relativi alle pratiche non convenzionali più diffuse (agopuntura,omeopatia e fitoterapia), in ambito ginecologico, oncologico e neurologico. Il2° Programma sperimentale (deliberato nel 2009 e tuttora in corso) haproseguito la linea di ricerca e innovazione iniziata con il 1° Programma. Sonostati inclusi e finanziati studi di dimensioni maggiori rispetto al 1°Programma, condotti nelle strutture del SSR e focalizzati prevalentemente allavalutazione dell'efficacia clinica e all'osservazione di trattamenti dimedicine non convenzionali. Nove dei 12 studi finanziati sono trials clinici randomizzati (RCT). L'Unità operativa di Ostetricia eGinecologia dell''AUSL di Imola ha aderito al progetto "Giù la testa", studio osservazionale sulla presentazionepodalica cui partecipano 47 centri (consultori e punti nascita) della RegioneEmilia-Romagna.
Lo studio è stato proposto dal Dipartimento materno infantile -Ginecologia e Ostetricia dell'Ospedale Maggiore di Bologna in collaborazionecon il Programma tutela salute donna infanzia e adolescenza dell'AUSL diBologna e con il Centro di documentazione SaPeRiDoc del CeVEAS di Modena. Lostudio mira a raccogliere informazioni sul tasso di versione spontanea nelterzo trimestre nella popolazione assistita dai consultori e dai punti nascitadella Regione e propone l'offerta attiva di trattamenti, in particolaremoxibustione o ago-moxibustione e rivolgimento per manovre esterne (RME) perottenere la versione. La moxibustione o moxa è un trattamento di medicinatradizionale cinese che consiste nella stimolazione di punti di agopuntura (inquesto caso un punto in corrispondenza del 5° dito del piede) mediante ilcalore prodotto da un bastoncino di carbone di artemisia. Nel corso del 2012 è cominciato il lavoropreparatorio che ha dato alla luce il 3° Programma Sperimentale, nel quale sono stati individuatitrattamenti/metodiche non convenzionali per i quali procedere a studi diapprofondimento e che riguardano l'area della salute della donna, il dolorecronico non oncologico e il paziente con patologia oncologica. A questiprogetti per l'AUSL di Imola hanno aderito le Unità operative di Ostetricia e Ginecologia, Medicina 2 eOncologia. In ambito di salute della donna si sperimenta un modellod'integrazione tra trattamenti convenzionali e digitopressione (agopressione)per il contenimento del dolore del travaglio - parto, per l'ambito del dolorecronico non oncologico l'integrazione tra trattamenti convenzionali eagopuntura, con particolare riferimento a lombalgia e cefalea, per l'ambitooncologico l'integrazione tra trattamenti convenzionali e fitoterapia (Viscum Album) per la qualità della vitae la prevenzione / riduzione degli eventi avversi da terapie oncologiche, conparticolare riferimento ai sintomi fatigue e nausea.


Ultimo aggiornamento pagina:
12 Aprile 2019
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