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Obiettivi specifici di particolare rilevanza istituzionale

La Casa della Salute

Progetto organizzativo e funzionale

La Casa della Salute (CdS) è la sede pubblicadove trovano allocazione, in uno stesso spazio fisico, i servizi territorialiche erogano prestazioni sanitarie, ivi compresi gli ambulatori di MedicinaGenerale e Specialistica ambulatoriale e i Servizi Sociali per una determinatae programmata porzione di popolazione. In questa sede, inoltre, vengonorealizzate iniziative rivolte alla prevenzione individuale e della comunitàlocale e si attuano i programmi per la promozione della salute e del benesseresociale.
Il 2012 ha visto l'avvio nel territorio imolese - in coerenza agliindirizzi strategici contenuti nel Piano Attuativo Locale 2010-2013 ed alleindicazioni regionali D.G.R. 291/2010 - della CdS di Castel San Pietro Terme classificata,in base ai servizi presenti, nello standard regionale medio-grande e la CdS diMedicina classificata nello standard regionale medio.
Il progetto organizzativo e funzionale delle due Case della Salute, tenendo conto degli indirizziregionali, è stato sviluppato ed adattato al contesto territoriale. Si tratta,infatti, di un concreto progetto di servizi territoriali messi in rete allo scopodi qualificare l'assistenza e garantire una stabile ed effettiva presa incarico dell'assistito, attraverso l'integrazione delle risposte ai bisognisanitari e sociali, la continuità, la prossimità, l'accessibilità e lafruibilità delle cure e delle tutele.
La realizzazione di una CdScomporta un radicale cambiamento della strategia sanitaria, finora improntataprevalentemente sulla centralità dell'ospedale, spostando l'attenzione sulcittadino e sulla complessità dei suoi bisogni, individuando nel territorio illuogo della prima risposta. Rappresenta la più naturale conseguenza evolutivadel percorso di maturazione dell'assistenza primaria, iniziato con lo sviluppodell'associazionismo dei Medici di Medicina Generale e progredito con larealizzazione delle sedi dei Nuclei delle Cure Primarie; rispetto a questimodelli precursori il valore aggiunto è rappresentato dalla garanzia diuniformità ed equità di accesso all'assistenza per tutti i cittadini e da unadimensione di scala adeguata per un sostenibile decentramento delle risorsenecessarie allo sviluppo. Gli elementi che contraddistinguono la CdS possonoessere sintetizzati nel decalogo che segue.

 

Centralità delcittadino. E' l'asse strategico intorno al qualesi struttura tutta l'attività. I servizi devono accogliere e assistere lapersona nella sua globalità, includendo in ciò anche i contesti di vita e dicura e coloro che ne fanno parte, l'aiuto "a chi aiuta", nelle forme piùdiverse del sostegno e della mediazione; la dimensione umana, emotiva erelazionale deve guidare gli interventi, prima di qualsiasi altro criteriomanageriale o professionale.
Riconoscibilità. Deve essere visibile sul territorio come luogo fisico nel qualesi concentrano servizi e attività attualmente dispersi e frammentati. Accessibilità. La contraddistingue dalpunto di vista strutturale e organizzativo, in termini di fruibilità non solodei servizi propri, ma anche di informazioni allargate ad altri ambiti. Unitarietà dei servizi. Raccoglie, integra e mette a disposizione attività eprestazioni che resterebbero frammentate sul territorio, garantendo unaorganizzazione a rete, tra sanitario e sociale; rappresenta un contesto per unlavoro multidisciplinare di un team di operatori, favorito dalla contiguità edalla prossimità spaziale e funzionale. Continuitàdei processi assistenziali. Deveessere garantita sin dall'accesso, con una presa in carico omnicomprensivadegli assistiti, anche e soprattutto laddove gli attori che concorrono allecure sono diversi; va assicurata la dimensione trasversale della continuità,cioè il coinvolgimento puntuale e contemporaneo di tutti gli interlocutorinecessari, e la dimensione longitudinale: la prosecuzione degli interventi neltempo, coerentemente alla evoluzione dei problemi. Appropriatezza clinica ed organizzativa. E' la misura di quantorispettivamente un intervento diagnostico/terapeutico o una scelta sia adeguato/a rispetto alle esigenzedel pazienteed al contesto sanitario, è determinata dalle dimensioni combinate dell'efficacia,della sicurezzae dell'efficienza degli interventi posti in essere dalla CdS. Semplificazione dei processi clinici.  assistenzialied amministrativi. Si traduce nella eliminazione di passaggi procedurali,controlli, adempimenti inutili al buon funzionamento dei servizi; in altri casipuò significare trovare modi diversi, più rapidi ed efficienti per ottenere lostesso risultato.
Personalizzazionedell'assistenza. Ferma restando lastandardizzazione degli interventi laddove siano in gioco bisogni elementari edomogenei di gruppi di popolazione, riguarda la risposta ai bisogni piùcomplessi e articolati, che richiedono attenzioni particolari da parte didiverse componenti del sistema di tutela e di cura, rispetto di specificheprerogative, culture e valori oltre che di privacy, di ascolto e direstituzione di informazioni. Adattamentoai bisogni del territorio. Garantito con una adeguata reattivitàdell'intero sistema che si deve adeguare ai mutevoli bisogni della popolazionedi riferimento; l'attenzione va posta sull'evoluzione del contesto, conriferimento alle transizioni epidemiologiche e demografiche, ai mutamentisociali, ai processi di instabilità e di crisi, ecc. Partecipazione dei cittadini. Concreta costruzione di unareciprocità del sistema delle cure, superando le logiche assistenziali eriparative; gli individui e le famiglie, messi opportunamente nelle adeguatecondizioni di conoscenza, competenza e di autodeterminazione, diventano risorseper sé (autocura) e per il contesto sociale (auto e reciproco aiuto); con lapartecipazione delle associazioni di volontariato, la CdS offre la possibilitàdi organizzare attività quali ad esempio la donazione del sangue.
Il processo di strutturazione della CdS è funzionale in primis a migliorare l'accessibilitàdelle cure per la risposta verso le condizioni morbose acute di primo livello(continuità assistenziale diurna) anche attraverso la progressiva inclusionenelle sedi dedicate dei Medici di Medicina Generale, dei Medici dellaContinuità Assistenziale prefestiva e festiva e notturna e della componenteinfermieristica. Ulteriori obiettivi concernono lo sviluppo della presa incarico e della gestione proattiva delle patologie croniche (continuitàassistenziale longitudinale), secondo linee guida e percorsi diagnosticoterapeutici condivisi con la componente medica e specialistica, con ilcoinvolgimento diretto della componente infermieristica e la stratificazionedegli interventi per severità e intensità assistenziale. Sono, inoltre,previsti punti di accoglienza e di accesso all'assistenza sociale e sociosanitaria unificati (sportelli socio-sanitari, punti unici di accesso) in mododa favorire la semplificazione dei percorsi, la coerenza degli interventi deiservizi sociali e sanitari e l'integrazione delle relative prassi operative.
Intale contesto le Case della Salute avviate nel territorio imolese garantiscono:continuità assistenziale e terapeutica H24 e sette giorni su sette; punto unicodi accesso alla rete dei servizi e la presa in carico della domanda; programmicondivisi di integrazione sociale e sanitaria; programmi di prevenzione basatisu conoscenze epidemiologiche e sulla partecipazione informata dei cittadini; collaborazionecon l'ospedale di riferimento sia per l'interdipendenza tra cure primarie, curespecialistiche e diagnostica strumentale che per la definizioni di protocolliper accessi e dimissioni programmate; controllo collegiale delle attività e valutazionedegli outcomes interno ed esterno aiservizi; occasioni di formazione permanente degli operatori, con particolareriguardo al lavoro di gruppo.
Nell'ambito della CdS di Castel San Pietro Terme e di Medicinasono previste anche funzioni di Ospedale di Comunità, con posti lettodi degenza territoriale e attività ambulatoriali specialistiche integrateall'assistenza primaria, finalizzate ad assicurare una rispostaclinico-assistenziale tempestiva ed esaustiva. La degenza territoriale prevedeposti letto gestiti da Medici di Medicina Generale, destinati alle fasce debolidella popolazione, prevalentemente anziani non autosufficienti che nonnecessitano del ricovero ospedaliero in struttura per acuti (ovvero di terapieintensive o di diagnostica ad elevato impegno tecnologico), ma hanno bisogno diprocedure clinico assistenziali a media o bassa complessità.

 
Tabella 7.2 - Logo regionale della Casa della Salute
Tabella 7.2 - Logo regionale della Casa della Salute
 

Struttura per grandi aree omogenee

Dal punto di vista strutturale la Casa dellaSalute include differenti tipi di spazio, suddivisi per grandi aree omogenee (pubblica,clinica e di staff) che raggruppano gli spazi per funzione, così da creare zoneseparate, riconoscibili dall'utente e rendere il più possibile chiari i percorsi. 
Areapubblica: comprende l'ingresso, le aree di attesa, il puntodi informazioni e il punto di ristoro: è il più possibile aperta per daresensazione di accoglienza all'utente. Il fulcro dell'area accettazione è ilbanco informazioni principale, snodo dei percorsi all'interno della Casa dellaSalute. Nella reception l'utente vieneaccolto e preso in carico e può richiedere informazioni generali, accedere aiservizi del presidio, ottenere ulteriori informazioni per il proseguimento delpercorso di cura ecc.. Anche l'area esterna, che comprendente l'ingresso delpresidio e i parcheggi per gli utenti, è parte dell'area pubblica ed èprogettata per consentire un facile raggiungimento dell'ingresso con lo studiodelle pavimentazioni e con l'uso della segnaletica esterna.
Areaclinica: rappresenta il cuore della Casa della Salute e alsuo interno si trovano ambienti aperti al pubblico (ambulatori, ecc.) eambienti riservati al solo personale (locali tecnici, ecc.). I servizi similisono organizzati in raggruppamenti basati sulle attività comuni: zone diambulatori per prestazioni di medicina generale, ambulatori specialistici, zoneper trattamenti fisioterapici, zone dedicate ai servizi per l'infanzia, ecc.
Areadi staff: comprendela zona amministrativa, gli spogliatoi, gli ambienti di relax del personale,aule e sale riunioni dedicate, aree direzionali del Dipartimento di Cureprimarie, e del Servizio Infermieristico, sedi di associazioni di volontariato,ecc. In generale gli utenti e gli accompagnatori non debbono raggiungere lazona dello staff che ha una funzione prevalentemente di servizio. Pertantoquesta macro area è collocata in una zona periferica della struttura lontanadai percorsi principali. In questa macroarea sono presenti anche gli spazi dedicatialla gestione degli approvvigionamenti e allo smaltimento dei rifiuti, ecc..  
Il modello assistenziale della CdS, per la sua piena realizzazionepresuppone un percorso di innovazione culturale condiviso ed agito daiprofessionisti, centrato sulla promozione dell'integrazione e del coordinamentotra tutti i professionisti coinvolti. Soffermandoci per un istante suisignificati linguistici del termine comune "casa", risulta del tutto evidentecome essa non rappresenti solo il luogo fisico, costruito ed abitato dagliuomini, ma simboleggi piuttosto le fondamenta della vita sociale e delbenessere e in questa accezione "essere a casa" significa soprattutto starebene ed essere socialmente integrati.

 

Le componenti fondamentali della CdS

In particolare preme qui sottolineare l'importanza di alcunecomponenti chiave, che trovano nell'ambito della CdS la loro pienaaffermazione, in particolare la componente sociale, quella clinica e quellaassistenziale, che costituiscono il nucleo fondamentale del lavoro in team.
La componente socialecomprende in questa accezione sia la componente dell'accesso (SportelloSociale) che il Servizio Sociale Professionale. Inoltre, è importante che visia corrispondenza fra gli ambiti territoriali di intervento del sociale edell'assistenza primaria, in quanto, non vi è dubbio che l'affermazione delleCdS dipenderà anche dalla capacità di garantire qualità nella risposta aibisogni socio-sanitari complessi.
Per fronteggiare gli elementi di scenario in termini di mutamentidemografici ed epidemiologici e di cambiamenti di struttura del tessuto sociale,occorre tentare di sviluppare un nuovo paradigma assistenziale: in un contestofortemente vocato verso risposte puntiformi di tipo specialistico, vi è lanecessità di garantire e promuovere una visione più integrata ed olistica delbenessere, dei problemi di salute e dei relativi processi di cura. Occorreripensare i modelli organizzativi puntando a definire contenuti assistenzialiintegrati in un contesto organico di ruoli e funzioni. Da sola l'offertasanitaria si rivela del tutto insufficiente ad affrontare tali importantiproblematiche, poiché tali situazioni sono spesso sostenute e amplificate ancheda condizioni quali la povertà e l'esclusione sociale.E' quindi fondamentale coniugare le competenzesanitarie con quelle sociali e l'integrazione può rappresentare un fattorefondamentale di qualificazione dell'offerta dei servizi della CdS, in quanto tendea strutturare risposte unitarie e compositive pur a fronte di bisogni di cura eassistenza diversificati. L'integrazione genera maggiore efficacia di cura e disostegno e appropriatezza ed efficienza d'uso delle risorse professionali. E'volta ad assicurare una presa in carico nel tempo specie per le persone conbisogni altamente complessi, a sostenere la rete di chi aiuta e offre cure. L'integrazionetende infine a realizzare condizioni operative unitarie fra figureprofessionali diverse (sanitarie, sociali, formali ed informali)nell'affrontare bisogni di natura multidimensionale, la cui complessitàrichiede la predisposizione di una risposta altrettanto complessa, coordinata estrutturata. Gli utenti sono presi in carico in maniera congiunta, affidando adun case-manager la regolazione delsistema complessivo della presa in carico, il coinvolgimento della pluralitàdei servizi e dei professionisti e l'interfaccia unica con l'utente ed i suoifamiliari. Per quanto riguarda la componenteclinica, la CdS costituisce la sede del coordinamento per le attivitàcomuni di tutti i medici, sia che operino esclusivamente all'interno, sia chemantengano la propria attività al di fuori. Queste attività comuni vanno dallaraccolta di dati clinici, statistici ed epidemiologici, alla definizione diprogrammi e protocolli terapeutici, dalle forme di consulto agliapprofondimenti sul buon uso dei farmaci, dall'educazione alla salute deicittadini, alla formazione professionale. I MMG, i PLS, i Medici dellaContinuità Assistenziale e gli Specialisti potranno disporre di studi mediciall'interno della CdS, con spazi di attesa e accoglienza, spazi per attivitàcollegiali, disponibilità di tecnologie diagnostiche ed informatiche(telemedicina, teleconsulto), servizi d'informazione direttamente collegati conil CUP, archivi digitali comuni, ecc. L'organizzazione collegiale delleattività tutela da un lato le scelte e l'autonomia professionale di ogni medicoe garantisce al tempo stesso tutte quelle possibilità di scambio diinformazione, di consulenza, di lavoro comune, di aggiornamento, che rappresentanola miglior profilassi ed il più efficace rimedio ai rischi di isolamentoprofessionale. La componenteassistenziale deve trovare piena affermazione della propria autonomia, sianella fase della valutazione all'accesso, sia nei processi assistenziali dicontinuità di tipo trasversale (attività a libero accesso rivolta alle urgenze)che di tipo longitudinale (follow-updelle condizioni di cronicità). Ferma restando la responsabilità clinica delmedico, cui competono le scelte diagnostiche e terapeutiche e la supervisionedelle attività, lo svolgimento delle articolate attività previste nei percorsiassistenziali, per il livello di specificità e l'impegno richiesto, non puòprescindere dalla valorizzazione delle competenze dei professionisti sanitaridell'assistenza e della riabilitazione e dal coinvolgimento degli operatorisocio-sanitari. In particolare l'infermiere viene ad assumere autonomia eresponsabilità proprie per funzioni specifiche attinenti alla educazionesanitaria, all'autocura ed alla gestione assistenziale del paziente,individuate in maniera concordata e sulla base di protocolli condivisi con iclinici, consentendo a questi ultimi l'acquisizione di maggiore tempo per ladiagnosi e la terapia dei pazienti. Il Terapista della Riabilitazione saràanch'esso chiamato a giocare un ruolo da protagonista nei processi di empowerment dei pazienti e dei care-givers, con riferimento allapromozione di stili di vita sani e dell'attività fisica adattata, a qualificareulteriormente le prestazioni di recupero e riabilitazione funzionale previstenei diversi setting di cura(lungodegenza, residenze, domicilio, ambulatorio). Gli operatorisocio-sanitari, opportunamente coordinati con le altre componenti, sarannoprevalentemente impegnati in attività entro le residenze e le semi-residenze,nonché a domicilio.
La componente preventivapotrà finalmente trovare un contesto di collaborazione ed interdipendenza congli attori dedicati alla cura ed alla riabilitazione. Nella CdS potrannocostruirsi occasioni di collaborazione fra servizi sociosanitari, si potrannosviluppare programmi partecipati di intervento sui principali fattori dirischio, promuovere gli screening, iprogrammi di educazione alla salute, anche attraverso la scuola, leorganizzazioni di utenti e cittadini e le associazioni di volontariato. Troverannocollocazione le proiezioni funzionali del Dipartimento di Sanità Pubblica, chedevono integrarsi con le attività dei MMG.  
La componenteamministrativa garantisce lo svolgimento di tutte quelle attivitànecessarie al governo della struttura, all'informazione, alla comunicazione coni cittadini, ed al supporto alle attività sanitarie e sociali. Un obiettivoparticolare posto in capo a questa componente è quello della semplificazionedei percorsi, in modo da sgravare gli assistiti dalle incombenze burocratichenon necessarie e liberare tempo-lavoro degli operatori sanitari, che possono inquesto modo arricchire la qualità del loro lavoro professionale.
La componente di farmacia,ed in particolare le farmacie del territorio, rappresentano già oggi puntierogativi e di primo contatto con il SSN e spesso, nelle piccole comunità,anche quelli più prossimo al cittadino. Dunque sono anche un luogo di counselling per gli utenti che possonoivi ricevere consigli e indicazioni. Le farmacie ed i loro operatori devonodiventare una risorsa da valorizzare: oltre alle collaudate attività diprenotazione di prestazioni specialistiche, alla messa in rete di serviziaziendali di informazione, di educazione sanitaria e di refertazione, rientrerannole attività di supporto all'autocura (monitoraggio dell'adesione alle terapieprescritte) ovvero all'autodiagnosi degli assistiti (misurazioni non invasivedella PA, auto-spirometria, ecc.).
La componente tecnologicapuò essere distinta in tecnologie informatiche e di rete già di supportoall'attività sanitaria, ed in prospettiva, offrire servizi quali ilteleconsulto, la telediagnosi clinica, la teleassistenza ed iltelemonitoraggio, (collaborazione a distanza fra CdS e centri diagnostici dialta qualificazione). L'ICT è, inoltre, in grado di garantire una modalitàoperativa a rete che integri i diversi attori deputati alla gestione del caso,con la consultazione e ricezione di referti laboratoristici, radiologici especialistici informatizzati, notifiche sui ricoveri e sui decessi degliassistiti, referti di Pronto Soccorso e della Continuità assistenziale,disponibilità delle informazioni cliniche contenute nelle CartelleInformatizzate e sul Fascicolo Elettronico Individuale.
Potranno,inoltre, essere sviluppati sistemi automatici di allerta e richiamo perrispettare rigorosamente i modi ed i tempi del follow-up. Le tecnologie diagnostiche più semplici, disponibili ambulatorialmentepresso la CdS sono la radiologia tradizionale, l'ecografia, la spirometria e laelettrocardiografia.

 

Il coordinamento della Casa della Salute

IlCoordinamento della Casa della Salute è garantito da un CoordinatoreResponsabile, affiancato da un BoardDirettivo, composto da: Coordinatore Infermieristico, Medico di Medicina GeneraleCoordinatore del NCP, Medico di Organizzazione dei Servizi Territoriali edall'Assistente Sociale Coordinatore di Area. Il Coordinatore Responsabile èindividuato fra i membri del Board Direttivo, sentito il parere del Comitato diCoordinamento della CdS. Tutte le professionalità operanti nella equipeterritoriale sono rappresentate nell'ambito del Comitato di Coordinamento,presieduto dal Coordinatore Responsabile, e costituito, oltre ai membri del Board Direttivo, da un medico referentedella: Direzione Medica di Presidio, Continuità Assistenziale, Pediatria diLibera Scelta, Specialistica convenzionata interna; si aggiungono una ostetricae una psicologa referenti per le attività consultoriali, un terapista dellariabilitazione e un medico fisiatra per la Medicina riabilitativa; un medicoreferente rispettivamente per la Salute mentale adulti, la Neuropsichiatriainfantile, la Pediatria di comunità, la Sanità pubblica e da un coordinatoreper l'area amministrativa. Il comitato potrà al bisogno avvalersi di altrefigure professionali qui non citate.


Ultimo aggiornamento pagina:
12 Aprile 2019
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