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Gastroenterologia di Imola, eccellenza diagnostica-terapeutica e prossimità

locandina dell'evento Salute Mentale Bene Comune

Oltre 100 pazienti in un anno hanno usufruito della colangio-pancratografia endoscopica retrograda, un trattamento diagnostico terapeutico

Una nuova ed innovativa competenza diagnostico-terapeutica si è sviluppata nell’ultimo anno all’interno dell’UOC di Gastroenterologia dell’Ausl di Imola.

Già nota a livello nazionale ed internazionale per le proprie competenze superspecialistiche nell’esecuzione delle eco-endoscopie, l’unità operativa imolese diretta dal Prof. Pietro Fusaroli ha infatti recentemente formato il dr. Andrea Lisotti nella tecnica della colangio-pancreatografia endoscopica retrograda, grazie ad un comando di sei mesi alla scuola del Dr. Bertrand Napoléon, dell’Ospedale Jean Mermoz di Lione.

“La colangio-pancreatografia endoscopica retrograda (ECRP) permette di diagnosticare e contestualmente risolvere la causa di ostruzione biliare o pancreatica – spiega il dottor Lisotti – E’ una procedura che combina e richiede competenze avanzate in endoscopia e radiologia: una volta raggiunto il duodeno con un endoscopio si accede alla papilla di Vater, punto di sbocco delle vie biliari e del dotto pancreatico, attraverso l’utilizzo di accessori dedicati. Viene quindi iniettato un mezzo di contrasto che permette una accurata acquisizione di immagini radiologiche per poter giungere ad una diagnosi certa ed una corretta definizione anatomica. Essendo l’ERCP una procedura terapeutica, nelle condizioni più frequenti è possibile rimuovere calcoli in pazienti affetti da coliche biliari, infezioni o pancreatiti; oppure, è possibile posizionare protesi di plastica o metalliche per il drenaggio delle vie biliari in pazienti affetti da ostruzioni benigne o maligne, su tutte, il tumore della testa del pancreas”.

“A fine 2021 questa direzione sanitaria ha favorevolmente accolto la proposta del Prof. Fusaroli di arricchire ulteriormente le competenze della sua équipe, inviando il Dr. Lisotti in Francia per un periodo di formazione di 6 mesi – spiega il direttore sanitario Andrea Neri – Una scelta lungimirante, che ci ha garantito ottimi risultati in termini di qualificazione dell’offerta, di eliminazione dei trasferimenti in altri ospedali e di riduzione dei tempi di attesa per i pazienti. Di ritorno da questa importante occasione di lavoro e di formazione, il nostro professionista, infatti, fin dall’ ottobre2021 ha avviato questa attività diagnostico terapeutica ad Imola, dapprima per casi di urgenza o emergenza che avrebbero altrimenti richiesto di essere trasportati a Bologna con un anestesista rianimatore in accompagnamento, e successivamente anche in modo programmato, per pazienti in elezione”.

Un progetto di successo che ha visto, nell’ultimo anno, il trattamento di oltre 100 pazienti, e che coinvolge, oltre al dott. Andrea Lisotti, l’equipe infermieristica della UOC di Gastroenterologia, i medici anestesisti e rianimatori, i tecnici di radiologia e tutte le figure mediche ed infermieristiche che si occupano della gestione clinica di questi pazienti.

“La scelta di implementare l’offerta della UOC di Gastroenterologia dell’Ospedale di Imola nell’ambito della endoscopia bilio-pancreatica è coerente con una attenzione molto forte della nostra Unità Operativa nel garantire ai cittadini del nostro territorio servizi di prossimità di alta qualificazione – conclude il Prof. Fusaroli – Dallo sviluppo, oramai decennale, di alte competenze di eco-endoscopia, fino alle attività di gastroenterologia a domicilio che svolgiamo su pazienti cronici dal 2016, abbiamo sempre teso ad una medicina di prossimità di alto livello qualitativo. Se fino al 2021 i pazienti che dovevano essere sottoposti ad ERCP venivano trasportati in ambulanza presso gli ospedali bolognesi, talvolta accompagnati da un anestesista per le condizioni critiche,  oggi  possono essere tempestivamente trattati presso l’endoscopia del nostro ospedale. Minori tempi di attesa, risparmio in costi e in risorse umane, ma soprattutto umanizzazione del servizio, perché i pazienti, non trasferendosi lontano dalla loro casa, possono avere accanto a sé familiari e caregiver fino a pochi minuti prima della procedura. Siamo orgogliosi di poter garantire tutto questo alla comunità che serviamo e che ci dimostra il proprio apprezzamento anche con i numeri: nell’ultimo anno l’indice di dipendenza degli assistiti della nostra Ausl dal nostro servizio è aumentata del 39%, arrivando all’82,6%”.

 
 

Ultimo aggiornamento pagina:
18 Novembre 2022
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