Ausl Imola

Un curriculum importante, una lunga esperienza in Francia, alla scuola dei Proff. Michel Canis e Arnaud Wattiez di Clermond Ferrand e poi ancora nella sua Toscana per formare nuove generazioni di chirurghi italiani alla chirurgia ginecologica miniinvasiva laparoscopica e robotica; fino al primariato ad Imola, attrattivo per la presenza del nuovo sistema Da Vinci Xi acquistato grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola.

Stefano Tamburro non ha aspettato di ambientarsi in Emilia-Romagna per iniziare a lavorare sodo ma, ci tiene a metterlo in chiaro fin da subito, facilitato dal fatto che “ad Imola ho trovato specialiste di ottima esperienza e personale ostetrico di alto livello e soprattutto un’équipe ben integrata ed entusiasta delle nuove prospettive di sviluppo”.
Terreno fertile per aprire nuovi orizzonti, “ma prima di tutto abbiamo lavorato per azzerare le liste di attesa chirurgiche – spiega il primario – Siamo oramai in pari con conizzazioni e isteroscopie. In questi due mesi abbiamo eseguito una cinquantina di interventi chirurgici maggiori, 10 utilizzando il sistema robotico (soprattutto per patologie oncologiche). Grazie all’incremento nell’utilizzo di chirurgia mini invasiva, molti interventi esigono un minimo periodo di ricovero. La donna entra al mattino e la sera stessa torna a casa, perché le nuove tecniche chirurgiche, ma anche anestesiologiche e di controllo del dolore, permettono un recupero estremamente rapido”.

Con oltre 600 interventi di chirurgia robotica alle spalle, tra cui tante ore come formatore, non può mancare l’approfondimento sulle indicazioni e i vantaggi di questa tecnica “La robotica è un fiore all’occhiello per Imola: massima qualità delle cure ed innovazione sono le parole chiave. In ambito ginecologico le indicazioni per la chirurgia robotica riguardano principalmente le patologie oncologiche e, secondariamente, le ricostruzioni del pavimento pelvico. In ambito oncologico, parliamo in genere di isterectomie totali per tumore maligno, l’uso del robot permette di individuare ed asportare con la massima precisione il linfonodo sentinella, riducendo al minimo le complicanze, tra tutte il linfedema. Nella ricostruzione del pavimento pelvico, l’estrema precisione della robotica facilita grandemente il mantenimento dell’integrità funzionale delle strutture anatomiche, che determina la qualità della vita della paziente, specialmente per le funzioni sessuali”

Nel carnet di Tamburro non può mancare lo spazio per la formazione, dei professionisti della propria équipe e non solo. “Formare alla robotica è da tempo uno dei miei impegni professionali più importanti – continua Tamburro – Credo che il nostro reparto, già frequentato da specializzandi, potrà diventare un punto formativo di rilievo, anche grazie alla rete con il Policlinico di Sant’Orsola”.
Tra gli obiettivi, futuri ma non troppo, c’è di diventare un primo riferimento territoriale per le donne che soffrono di endometriosi, entrando a pieno titolo nella rete regionale per questa patologia “L’endometriosi è una patologia che spesso ha un percorso diagnostico complesso, di sottovalutazione, mentre è estremamente disabilitante per chi ne soffre. La presa in carico in prossimità è quindi fondamentale”.

Ultimo, ma non ultimo, il percorso nascita, l’ambito ostetrico che è forse quello più noto ai cittadini. “Ad Imola c’è un ottimo percorso nascita, con un’integrazione ottimale tra ospedale e Consultorio, molti servizi di supporto alla gravidanza, alla nascita e al puerperio, una corretta demedicalizzazione del parto ed un clima molto famigliare ed umano – conclude Tamburro – Come in tutto il nostro paese siamo in un momento di forte decremento delle nascite e certamente la pandemia ha avuto ripercussioni sui servizi di Ostetricia, ma oggi sono finalmente superate e siamo pronti a prenderci cura al meglio delle donne in gravidanza e delle famiglie”.