Dopo la formazione degli operatori delle sturtture coinvolti nel progetto è seguita la fase della selezione degli animali più adatti per ogni singolo paziente. Gli animali che vengono impiegati nella pet-therapy devono superare una valutazione che ne attesti le capacità e l'attitudine a partecipare a programmi di questo tipo oltre che il buon stato sanitario, in quanto l'animale viene messo a contatto con persone che possono avere comportamenti imprevedibili (ad es. iperattivi).
-a metà novembre del 2009 si è svolto il primo incontro fra gli operatori cinofili e i ragazzi disabili presso la struttura " Casa Azzurra" e "Don Leo Commissari". Gli incontri con cadenza bisettimanale per la durata di due ore sono terminati circa a metà maggio. Un veterinario e gli operatori hanno valutato i tempi di lavoro per evitare condizioni di stress sia all'utente che all'animale coinvolti. Tutti gli incontri si sono svolti in presenza di un veterinario responsabile degli animali e del controllo degli stessi.
Lo sviluppo del progetto è stato monitorato fra gli operatori con sedute settimanali e con la stesura di relazioni per ogni incontro. Mensilmente si sono svolte delle riunioni fra le varie figure professionali interessate per discutere obiettivi che mano a mano si erano raggiunti.
Gli obbiettivi raggiunti con il progetto sono stati superiori alle aspettative, per cui si è ritenuto valido riproporlo agli ospiti disabili per un ulteriore periodo di 6 mesi. Inoltre è sstato esteso anche ai ragazzi della struttura in carrozzina, che ne hanno fatto richiesta e purtroppo non avevano potuto partetecipare alla prima fase sperimentale.
Dopo l'esperienza positiva della PET-THERAPY (PT) nella Casa Azzurra nello scorso anno, nel 2010 fino maggio 2011, il progetto si è riproposto nella stessa struttura questa ai ragazzi con problemi di deambulazione esclusi nel 2009.
Le due operatrici di PT hanno lavorato con gli utenti in coppia, ognuna accompagnata da un ragazzo che aveva partecipato alla fase sperimentale del progetto e quest'anno ha partecipato attivamente aiutando i nuovi "allievi". L'attività di "Pet Therapy" è stata adattata ad ogni ragazzo a seconda del grado di invalidità.
Nei vari incontri di monitoraggio le operatrici hanno segnalato i miglioramenti ottenuti evidenziando quanto la presenza e il contatto con i cani incidesse in modo positivo sia sullo stato fisico che psichico degli utenti. Degno di nota il caso di un ragazzo epilettico in cui ogni crisi era preceduta da un'iperventilazione e alla fine degli incontri, ha imparato ad effettuare una respirazione meno affannosa sino ad adattare il proprio respiro a quello del cane evitando così l'insorgere di un'ulteriore crisi.